Coronavirus, la strategia per "stanare" gli asintomatici - Live Sicilia

Coronavirus, la strategia per “stanare” gli asintomatici

Il sistema di "sorveglianza" e "screening" dei contagi è stato rafforzato. Ecco come.

CATANIA – La parola d’ordine è sinergia tra Commissario e Asp di Catania. Il sistema di tracciamento e screening per stanare i positivi (e soprattutto gli asintomatici) al Covid-19 si rafforza e in parte si rivoluziona.

Raddoppiate le Usca

Le Usca –  per raggiungere il rapporto di una squadra ogni 25 mila abitanti come da direttive ministeriali – sono state più che raddoppiate. Sono passate da 16 a 40. Ma non è finita perché è stato potenziato il personale per “la sorveglianza dei contagi”. E quindi saranno attivate altri call center dedicati al rapporto con i medici di famiglia. Insomma si rafforza la rete della territorialità: la prima grande arma nella “guerra” al coronavirus. 

Una riorganizzazione è stata pianificata anche per la conferma del rapido (e quindi l’isolamento), i tamponi di controllo e la comunicazione del tracciamento. Ci sono ancora parecchie persone  bloccate a casa in attesa di una mail o di una telefonata dell’Asp che certifica la “negativizzazione”. E quindi diano il via libera per poter uscire dal proprio domicilio, senza rischiare sanzioni. 

Il drive-in per gli asintomatici

“Speriamo in sette giorni di poter superare i vari ritardi”, dice Franco Luca, Capo dipartimento delle attività territoriali dell’Asp di Catania. Da ieri mattina inoltre è stato attivato al Tomaselli un nuovo drive-in riservato ai pazienti asintomatici in isolamento da dieci giorni. “Sono riuscito ad attivare questo servizio che permetterà di accelerare le procedure. Chi non ha sintomi da almeno cinque giorni o addirittura non ma hai manifestato sintomi nei dieci giorni di quarantena potrà recarsi a drive-in per il tampone di controllo. Saranno chiamati dal personale Asp che valuterà caso per caso”, spiega ancora Luca. 

I test rapidi dei privati

Inoltre per tagliare ancora tempi e risorse in merito ai tampone molecolari da processare dopo un rapido positivo proveniente da un laboratorio privato è già sul tavolo dell’Assessorato regionale alla Sanità la proposta di rendere “obbligatoria l’effettuazione di un molecolare dopo un risultato positivo al rapido”, aggiunge il funzionario Asp. Questo ridurrebbe di molto il carico di lavoro del personale che deve effettuare i tamponi a domicilio. L’Azienda sanitaria provinciale a quel punto dovrebbe solo prendere in carico il caso e avviare l’isolamento fiduciario della persona. “Poi siamo ancora in attesa di un protocollo terapeutico per l’assistenza a domicilio”, evidenzia Luca.

La nuova strategia di Pino Liberti

Il Commissario per l’Emergenza Covid Pino Liberti ha cambiato strategia: “Non più centralizzazione totale dello screening da parte del mio ufficio, ma decentralizzazione con i distretti sanitari”. Un nuovo passo dovuto al crescere galoppante dei numeri impossibili da monitorare e controllare. Resta però la “cabina di regia” con un passaggio di informazioni che Liberti pretende quotidiano e costante.

“L’obiettivo è poter avviare uno screening a tappeto – spiega Liberti – e con il raddoppio delle Usca e le nuove contrattualizzazioni (150 in questa seconda fase) prevedo di poter ottimizzare nuovamente il sistema entro la fine della prossima settimana”.

C’è qualcosa che si rimprovera? C’è stato qualche ritardo? “Mi rimprovero mille cose, forse alcune scelte potevano essere prese prima, come quello di decentralizzare il sistema – ammette con estrema franchezza Liberti – l’unica cosa di cui non mi posso rimproverare è l’impegno con cui da ormai sei mesi sto affrontando questo incarico. E i miei collaboratori lavorano quanto e più di me. Questa seconda ondata ha travolto anche me”. 

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