Il caso Battaglia e la perdita del dono dell'infanzia - Live Sicilia

Il caso Battaglia e la perdita del dono dell’infanzia

L'errore in quelle foto e le parole di Talleyrand.

Scusate se parto da lontano, ma è per arrivare vicino.
Il più grande aforista della politica che mai l’Europa abbia avuto era tal monsieur Charles-Maurice del Talleyrand-Périgord.
Ben lo conosceva l’ineffabile Giulio Andreotti che ne saccheggiava le frasi e la saggezza ogni volta che poteva.
Questo francese, in effetti, doveva essere un uomo con la “U” politica maiuscola.
Egli era riuscito in una impresa che – a dirla così – sembrerebbe impossibile.
Era stato il Ministro degli Affari Esteri di Napoleone Bonaparte e, dopo la rivoluzione, uguale ministero aveva avuto con Luigi XVIII (13 maggio 1814) nella restaurazione.
In altri termini, mentre cadevano le teste dei rivoluzionari come Robespierre e Guillottin (sì, proprio lui… quello che aveva creato l’infernale macchina decollatrice…), lui non solo era rimasto al suo posto ma aveva consolidato la caratura del Potere anche quando gli stessi rivoluzionari erano stati vinti con la restaurazione.
Insomma, il sogno di ogni politico che nella longevità di Andreotti trovava l’italiana incarnazione (e, forse, incancrenimento…).

Adesso vi chiederete perché ho scritto tutto questo pistolotto storico introduttivo.
Vi spiegherò con assai sintetica semplicità.
Quest’Uomo geniale di Francia lasciò pochi aforismi di una straordinaria forza intellettiva, tutti erano un concentrato estremo di spremuta di saggezza.
Tra tutti, però, ve ne era uno che – ancora oggi – vive di luce propria: “Vi è qualcosa più grave del delitto e questa cosa si chiama errore”.
Adesso vi chiederete cosa esattamente volesse dire il francese allorchè coniò questo pensiero.
Vi può essere qualcosa più grave di un sanguinario crimine come, ad esempio, un truculento assassinio di una donna?
Certo che sì, se non si comprende che l’assassinio si ferma lì, mentre l’errore porta alla perpetuazione di tanti altri truculenti delitti di quel genere…
Chiaro, no?
Bene. A questo aforisma ho pensato allorché ho visto le foto della signora Letizia Battaglia che univano bambine e lussuose Lamborghini sullo sfondo di Palermo.
Ogni giorno mi occupo di minorenni violentate e sessualmente abusate.
Non faccio sociologia, ma diritto penale.
Tuttavia, basta frequentare le aule dei processi per comprendere che dietro quelle violenze si nasconde l’assassinio dell’innocenza.
Al di là del reato, la violenza sessuale sulle bambine è assassinio dell’infanzia con tutti i sogni che quella età reca meravigliosamente con sé.

Il non nascosto ammiccamento alla perdita di quel dono che gli occhi di una bambina possiede è il delitto di quelle ritrazioni.

Ascolti, signora Letizia Battaglia, se non le mie parole prenda per buone quelle del saggio Talleyrand.
Lei ha errato e tanto.
Se lo ha fatto per Arte ha sbagliato una volta. 
Se lo ha fatto per soldi ha sbagliato moltiplicato per tre…

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