Covid, la Sicilia gialla e il rischio dell'incoscienza - Live Sicilia

Covid, la Sicilia gialla e il rischio dell’incoscienza

Festicciole notturne mentre si contano decine di morti ogni giorno: non si può abbassare la guardia.

Fa male, davvero male, leggere notizie come quella delle multe per la movida alla Vucciria, a Palermo. Fa male leggerne, al termine di due settimane in cui in Sicilia i morti delle statistiche del Covid si sono contati non a decine ma a centinaia. Fa male e preoccupa, ancora di più, alla luce della nuova colorazione in giallo dell’Isola decisa a livello nazionale.

Niente liberi tutti

Ha colpito molto chi scrive come il tenore delle reazioni a quella che in teoria è una buona notizia sia stato tutt’altro che di sollievo. Il governatore Musumeci ha subito diramato una nota preoccupandosi di sottolineare che non si tratta di un liberi tutti. Qualcosa di simile ha fatto l’indomani il sindaco di Palermo. In mezzo ci sono state le perplessità avanzate dagli esperti del Comitato tecnico scientifico regionale, apparsi tutt’altro che convinti da questo downgrade del rischio.

Ancora in bilico

Diciamolo in modo chiaro anche se poco elegante: l’allentamento delle misure restrittive e il conseguente parziale alleviamento delle sofferenze di bar e ristoratori è una buona notizia nella misura in cui non spalanchi le porte allo sbraco. La situazione della Sicilia resta ancora in bilico, il rallentamento sembra sia in atto, in particolare guardando ai dati dei ricoveri, ma tutto, a partire dalla preoccupazione degli esperti, suggerisce di mantenere altissima la guardia. Altro che movida. Accompagnateli in terapia intensiva i vitaioli della Vucciria a fare il ‘tocco’ davanti agli intubati, magari loro coetanei, e vediamo se il vino non gli va di traverso.

Prediche e incoscienza

Ho scritto in passato che eravamo stanchi di predicozzi e paternali da quelle Istituzioni che hanno gestito la pandemia in Italia ottenendo a conti fatti in Europa il più alto tasso di mortalità per popolazione e al contempo i più severi effetti depressivi sull’economia per via delle misure assunte. Lo penso ancora. Eppure, l’ostinazione a non voler guardare in faccia la realtà di alcuni irriducibili è tale da far apparire quei predicozzi, vani a quanto pare, inevitabili.

Aspettando le feste

Bisogna far tesoro della lezione di quest’estate, per evitare un altro precipizio. Devono farlo le Istituzioni in primis, ma in qualche misura tocca anche a noi, coniugando la nostra legittima e sacrosanta voglia di socialità con le accortezze richieste dall’emergenza. Le feste natalizie alle porte, senza un po’ di buon senso rischiano di trasformarsi in un’altra bomba. Serve grande prudenza sul tema dei ritorni a casa per le feste, sembra il minimo da pretendere memori di quanto è accaduto nei mesi scorsi.

L’illusione gialla

Distanziamento, mascherine, igiene delle mani sono accortezze che dovranno accompagnarci ancora per un pezzo. Ma se da oggi, l’illusione da colore giallo dovesse riportarci a vedere assembramenti da kamikaze in giro per la Sicilia, la partita l’avremmo persa in partenza. E con essa il nostro diritto di lamentarci dei tanti errori di chi ha gestito questa emergenza.

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