"Potremmo scansare la terza ondata", arriva la stanza degli abbracci

“Potremmo scansare la terza ondata”, la stanza degli abbracci

Parla il commissario per l'emergenza, Renato Costa.

PALERMO- Le sensazioni sono tante in questo Natale di guerra, anche a Palermo, tra norme arzigogolate e immagini via web che raccontano il popolo dello shopping assembrato in centro e non soltanto. Alcuni esperti considerano la terza ondata inevitabile, per cui bisognerà soltanto vedere di che dimensioni sarà. Altri parlano della prosecuzione di una seconda ondata più diffusa e terribile della prima. Le previsioni più cupe si basano su un assunto difficilmente smentibile: più circolazione significa più contatti, maggiori contatti significano più contagiati e più vittime. Le mascherine sono utilissime, ma sarebbe ancora più importante rispettare il distanziamento ed evitare luoghi affollati. Si vive, così, nella trama di quelle sensazioni contrastati che vedono al proscenio il vaccino, la variante inglese, lo shopping, in un riverbero di speranza e preoccupazione.

L’ottimismo del commissario

“Io sono abbastanza ottimista – dice il commissario per l’emergenza a Palermo e provincia, il dottore Renato Costa -. Lo sono per natura e perché stiamo facendo un buon lavoro con il tracciamento che è essenziale, in questo momento, per metterci il più possibile in sicurezza. Parlo solo del drive in alla Fiera del Mediterraneo. Da quando abbiamo cominciato i numeri sono chiari: sessantamila tamponi e quattromila positivi che hanno evitato di contagiare altre persone. Se stimiamo, tenendoci bassini, tre contatti a testa, il conto è presto fatto. Forse questa terza ondata riusciremo a scansarla o a ridurla, ma i comportamenti responsabili saranno decisivi. Se, purtroppo, arrivasse nella sua pienezza, sarebbe una tragedia. Voglio sottolineare l’impegno di tutti, dei giovani che lavorano con me. Senza di loro sarebbe stata più dura. Per Natale ho preso dei cappellini, un piccolo dono per ringraziarli”.

Renato, ‘il comunista’

Ancora due parole bisogna spenderle proprio su Renato Costa, un personaggio da raccontare. Comunista, non semplicemente di sinistra, come ama distinguere, è stato scelto da un governo politicamente lontano, che ha avuto il merito di non fermarsi alle appartenenze, per affrontare l’onda di piena a Palermo. E si è organizzato. Saranno i numeri finali a valutare freddamente il lavoro, ma, fin qui, l’impegno c’è stato e ha dato dei frutti. Molte critiche sono arrivate a ‘Renato’, sia pubbliche che in privato, dai suoi compagni di viaggio politici. E qualcosa, più sul personale, deve averlo anche ferito. Non a caso, ha comunicato gli amici che questo sarà il suo ultimo incarico alla luce del sole, dopo una vita da sindacalista e da medico. E che si dedicherà, alla fine della pandemia, all’impegno sociale nell’anonimato.

La stanza degli abbracci

Presto, già a gennaio, ci sarà anche a Palermo una ‘stanza degli abbracci’ e sarà sistemata alla Fiera. Lo stesso commissario lo annuncia: “Sarà importante e la realizzeremo in totale sicurezza”. Si tratta di una struttura, a capsula, che permette il contatto fisico, in un tempo crudele in cui è stato bandito. È stata pensata per le persone anziane nelle Rsa e basta guardare i video in rete per capire quanto sia forte l’esperienza che offre, nella possibilità di scambiarsi segnali fisici di amore e di affetto. In Fiera sarà messa a disposizione di tanti. E questa è indubbiamente una notizia che apre il cuore alla speranza.


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