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LiveSicilia.it / Cronaca / Covid, profondo rosso Sicilia: “Siamo tutti dentro una guerra”

Covid, profondo rosso Sicilia: “Siamo tutti dentro una guerra”

L'esperto del Cts: "Sforzo sovrumano sui posti letto". Ma intanto si ricomincia a chiudere gli altri reparti.
LA PANDEMIA NELLA REGIONE
di Roberto Puglisi
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PALERMO- Mentre ieri sera si consumava la liturgia della crisi di governo, a Roma, una nota stampa, a Palermo, recitava: “L’Azienda Ospedaliera “Ospedali Riuniti Villa Sofia–Cervello” di Palermo, in considerazione dell’attuale emergenza sanitaria e della inderogabile richiesta di realizzare posti letto per pazienti affetti da malattia SARS CoV2, come da indicazioni assessoriali, dispone l’immediata sospensione dei ricoveri presso l’UOC (Unità Operativa Complessa) di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale ‘Cervello’, al fine di poter consentire – con decorrenza dal 18 gennaio – la trasformazione dei posti letto per accogliere pazienti affetti da Coronavirus. I degenti in atto ricoverati, qualora non possano essere dimessi prima di tale data, saranno trasferiti presso altre strutture dell’area metropolitana.
Da giorno 18 gennaio 2021 si dispone, altresì, la chiusura del PS Ostetrico Ginecologico, le cui attività, comprese quelle di ricovero, saranno vicariate dall’AOU Policlinico di Palermo”. Un segnale importante sull’urgenza dei tempi, non da confinare nella consueta polemica politica sulla sanità. Perché, a prescindere da chi fa e da chi critica quello che si fa, con piena e legittima dialettica, un dato appare inconfutabile. Non si può pensare di combattere una pandemia esclusivamente nella trincea di un ospedale, soprattutto se non c’è una cura accertata, ma ‘soltanto’ una campagna di vaccinazione all’avvio. Quella nota, con il suo linguaggio tecnico, ci ricorda un punto che non serve dimenticare, perché tanto sa benissimo come farsi ricordare: il Covid c’è, dobbiamo combatterlo e, per vincere, dobbiamo combattere tutti insieme, ognuno con il proprio ruolo.

Sicilia in profondo rosso

La Sicilia è già in profondo rosso, non riguardo alla possibile colorazione burocratica che verrà vidimata nelle prossime ore, in una tempistica che sembra ravvicinata, ma, subito, nelle circostanze che ne descrivono il frangente pandemico, nella sostanza di quello che accade, nei numeri che, a prescindere dai parametri, preoccupano. Anche in questo caso basta il linguaggio burocratico del bollettino di ieri: 1.969 i nuovi positivi al Covid su 10.542 tamponi con un tasso di positività sempre molto alto, il 18,6%. Trentasei vittime nelle ultime 24 ore che hanno portato a 2841 deceduti dall’inizio della pandemia. Più il resto che si può leggere qui. Ci sono due modi di affrontare la durezza delle cose reali. Uno è continuare a chiudere gli occhi. L’altro è quello giusto. Il divampare dei nuovi contagi deriva dalla somma di regole nazionali confuse e di comportamenti individuali scorretti, sgorgati da una percezione irreale di sicurezza che non ha ragion d’essere. Stiamo pagando le sregolatezza di pranzi e cenoni, come ha ricordato il dottore Costa. A che serve pentirsi dopo?

“Parlano i numeri”

“Parlano i numeri non c’è bisogno di un commento, perché i numeri si commentano da soli e vanno sempre nella stessa direzione – dice il professore Cristoforo Pomara, direttore del dipartimento di Medicina legale del Policlinico di Catania e componente del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza Covid-19 in Sicilia. – Sì, scontiamo le feste, come è noto. In Sicilia si è compiuto uno sforzo sovrumano sui posti letto e in genere per la sanità, con un aumento incredibile. Mi verrebbe da dire: giù le mani dal sistema sanitario regionale che ha dimostrato di funzionare. Io comprendo le ragioni, le difficoltà e le rivendicazioni di tutti, ma bisogna capire che siamo, anche noi siciliani, nel mezzo di una guerra mondiale. Nessun sistema regge una pandemia, se le persone non attuano i giusti atteggiamenti, così rischiamo che ogni famiglia sia toccata dal Covid in modo tragico. Per cui, a questo punto, l’unica strada da percorrere è la consapevolezza sociale e diffusa di quello che stiamo vivendo”.

“Gli errori della politica

“Ci sono stati degli errori della politica nazionale? – analizza il professore – Se in estate avessimo usato il patentino sanitario per i viaggi tra le regioni, saremmo riusciti a contenere l’ondata autunnale. Anche adesso, e mi riferisco al sistema della colorazione, i cambiamenti devono essere fatti dopo tre o quattro settimane, altrimenti non ha senso. Non ha davvero senso dare un colore diverso dopo qualche giorno. Se avessimo introdotto, in primavera, l’obbligo di legge della mascherina avremmo limitato i danni. Si impari piuttosto dagli errori e lo dico senza polemica e si raddrizzi la barra finché ancora c’è tempo per farlo. Ripeto: la Sicilia ha compiuto un encomiabile sforzo di contrasto al virus. Ma non c’è rimedio possibile, se non c’è pure una comune assunzione di responsabilità”.

L’allarme del presidente Musumeci

Che ci sia una barra da raddrizzare, una virata da compiere, una scialuppa da lanciare in mare… Ecco, appare pacifico. Proprio ieri, il presidente Musumeci ha chiarito, parlando per oggi: “Aspettiamo il dpcm nazionale, abbiamo già dichiarato dieci zone rosse in Sicilia, ma non escludiamo di poterne dichiarare altre, d’accordo con i sindaci e con i dipartimenti prevenzione. Ma crediamo che l’allarme arrivi essenzialmente dalle tre aree urbane Palermo, Catania e Messina. Ed è lì che dobbiamo concentrare in modo particolare la nostra attenzione, cosa che faremo. Da lunedì decideremo quale condotta assumere sul fronte scolastico in base al dato epidemiologico”.

“Indisciplina collettiva”

“In Sicilia – ha continuato il presidente – siamo passati, a fasi alterne, da una condizione obiettivamente rasserenante, in certi periodi dell’anno scorso, a momenti di obiettiva difficoltà. C’è stata una recrudescenza del fenomeno, come avevamo ampiamente anticipato, purtroppo, a causa della indisciplina collettiva nel periodo festivo, continueremo a pagarne le conseguenze nei prossimi 8-10 giorni”. Musumeci ha ricordato i 1.913 nuovi contagi registrati martedì e i quaranta morti che “sono sempre una sconfitta. Perdere una sola persona è una sconfitta per tutti. Tutto questo ci allarma”. Come dargli torto, mentre ogni giorno sotto gli occhi ci scorrono le cifre della Sicilia in profondo rosso? Che immane tragedia perdere anche uno solo. Specialmente se poteva essere salvato.

Pubblicato il 14 Gennaio 2021, 06:0614 Gennaio 2021, 12:09
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Commenti
  1. Lillo 2 settimane fa

    La colorazione delle zone e’ data da una serie di parametri,tra i quali la capacita’ del sistema sanitario nel gestire la pressione.Giusto sottolineare la stoltezza di molti,ma mai un “mea culpa” sulle gravi responsabilita’ di chi amministra,su tutte quelle attivita’ promesse, a partire dalla scorsa primavera, che avrebbero dovuto dare piu’ forza agli ospedali,ai trasporti ed a tutte le infrastrutture di supporto nella gestione della pandemia.Ho sentito solo insulti contro lo stato centrale e lamentele contro i cittadini,ma la competenza in certi settori e’ di esclusiva regionale e Musumeci ha solo dimostrato scarsa capacita’ e forte arroganza,il confronto con altri presidenti ,anche di centro destra, e’ impietoso.

    Rispondi
  2. salvatore 2 settimane fa

    carissimo presidente musumeci a chi aspetta ancora a dichiarare zona rossa tutta la regione sicilia? sono un restoratore e’ da circa due mesi che il ristorante è chiuso,quindi affitto da pagare ,luce da pagare 15 chilovatt ,manutenzione da pagare,sorveglianza da pagare ,un mutuo di euro1500,euro al mese,ecc . lo stato dopo due mesi oggi mi ha accreditato euro 4.855/00,le banche non ti bloccano il mutuo perchè al momento c’è solo il blocco per le prime case,la regione sicilia non si occupa dei problemi della nostra categoria,o capisce che è meglio fermarci tutti per un mese ,diventando zona rossa, oppure saremo costretti a chiudere per sempre le nostra attività,perchè cosi come state gestendo è una agonia ,perche la pandemia durera per qualche altro mese e quindi dovete sapere programmare .

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  3. Piscittosauro 2 settimane fa

    Musumeci non si prende nessuna responsabilità aspetta il governo ,bello fare il presidente in questo modo colpa sempre degli altri complimenti eroe

    Rispondi
  4. piragna 2 settimane fa

    La disorganizzazione, l’incapacità e l’approfittamento sono le uniche armi di cui disponete. Finitela lascerete solo terra bruciata.

    Rispondi
  5. Alfredo Grillo 2 settimane fa

    Continua la vergognosa opera di sottrazione di risorse sanitarie generali per destinarle al covid. Altro che nuove risorse. Altro che pianificazione. Si dovrebbe militarizzare e centralizzare la sanità per sottrarla al malgoverno assoluto regionale.

    Rispondi

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