PALERMO – L’indagine antimafia ‘Bivio’ che ha portato a 16 fermi a Palermo “ha consentito di dimostrare come dimostrare come i mafiosi tentassero allo Zen di Palermo di dare una sorta di ‘welfare mafioso’ alla gente che aveva bisogno durante la prima fase del lockdown, addirittura con sussidi di tipo alimentare scoperti dai carabinieri”. Lo dice il generale dei carabinieri Arturo Guarino, Comandante provinciale dell’Arma, commentando l’operazione scattata nella notte su ordine della Dda. “Si tratta però di un welfare che non porta a nulla di buono”, ha ricordato Guarino sottolineando inoltre la tempestività dell’intervento dei carabinieri, entrati in azione “preventivamente” rispetto ai contrasti “forti e anche violenti” interni al “potente e storico mandamento di San Lorenzo-Tommaso Natale”.
E ancora, sulle denunce presentate dagli imprenditori vessati dal racke: “Dobbiamo ringraziare anche questa stavolta alcuni imprenditori: cinque di loro che che si sono opposti al ‘pizzo’ e che si sono rivolti volontariamente ai carabinieri per denunciare. Grazie ancora a questi imprenditori che ci consentono di avere fiducia nella parte sana della società – conclude Guarino -. La mafia non può prevalere”.