PALERMO– Nel possibile tramonto della zona rossa siciliana c’è la situazione di Palermo che, ancora ieri, con 308 casi ha toccato numeri importanti di contagio nel non invidiabile derby del Covid di casa nostra. La realtà, un dato costante in questa pandemia, è in chiaroscuro. Per ogni progresso c’è sempre l’ombra di un allarme. Per ogni chiusura c’è sempre una immediata voglia di riapertura. E’ una caratteristica del celebre ‘sistema dei colori’. L’attenuazione cromatica, di solito, comporta un aggravamento, le restrizioni, invece, provocano sospiri di sollievo. Ma poi si riapre. E allora? E allora ecco le parole del presidente Musumeci: “Sono fiducioso: se il calo dovesse essere costante potremmo anche revocare la zona rossa e tornare a respirare nella zona arancione”.
“Più attenzione al territorio”
Il punto sui fatti lo traccia il dottore Renato Costa, commissario per l’emergenza Covid a Palermo e provincia. “La pressione è minore, soprattutto negli ospedali – dice -. Ora cercheremo di recuperare sul territorio, con le prestazioni delle Usca. Contiamo di fare ottomila visite domiciliari a settimana per occuparci di chi magari si è sentito abbandonato”. Questo perché in una situazione sanitaria, ancora drammatica, ancora foriera di vittime, si riesce, se non c’è un allarme assoluto, a gestire meglio trattamenti e controlli.
“Ritardi nei tamponi”
“L’ho già detto e lo ripeto – continua Costa – ci sono ritardi con i tamponi molecolari, un problema complesso che abbiamo cercato di risolvere, ma ogni laboratorio ha le sue caratteristiche, può esserci un discorso di compatibilità, di personale, di carico di lavoro. Di fatto ci sono dei mancati allineamenti che creano l’intasamento. Dalla settimana prossima saremo anche in grado fare a meno dei laboratori grazie a una macchina che potrà sfornare quattromila tamponi molecolari al giorno. E sarà una svolta. I dati sono confortanti. Al drive in della Fiera troviamo circa il sette per cento dei positivi, quindi sono in calo. Questo è il momento topico, serve la responsabilità dei comportamenti individuali per metterci in sicurezza e non mandare a monte la campagna vaccinale. Dobbiamo evitare che le persone muoiano di Covid, ma pre di fame. Occorre lo sforzo di tutti “.
Il tramonto della zona rossa
Potrebbero essere gli ultimi giorni della zona rossa in Sicilia, dunque, se i dati rimarranno ‘buoni’. Ieri, l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ha dichiarato a LiveSicilia.it: “Se il governo Musumeci non avesse deciso la zona rossa, sarebbe arrivata comunque e in condizioni molto peggiori per la salute e per le attività commerciali. Avremmo rischiato una Sicilia chiusa per tutto febbraio. E’ stata una scelta opportuna nei tempi e nei modi”.