I paradisi fiscali e gli 'affitti d'oro' della Regione: D'Urso in Antimafia

Paradisi fiscali e ‘affitti d’oro’ della Regione: D’Urso in Antimafia

Oggi l'audizione del dirigente in pensione convocato dalla Commissione. "Atti in Procura"

CATANIA – È il giorno dell’audizione di Tuccio D’Urso davanti alla Commissione regionale antimafia. L’ex dirigente della Regione siciliana è stato convocato d’urgenza per chiarire il suo riferimento dei giorni scorsi, rispondendo all’onorevole Marianna Caronia, “agli anonimi possessori della maggioranza del fondo immobiliare a cui la Regione versa 40 milioni di euro di affitti l’anno, protetti dall’anonimato azionario delle Isole Cayman, e in parte da ben noti proprietari immobiliari siciliani”.

A scatenare la reazione di D’Urso, dirigente in pensione scelto da Nello Musumeci per guidare cabina di regia che sta realizzando il potenziamento degli ospedali siciliani con i soldi dello Stato, sono state le critiche sul progetto del Centro direzionale che accorperà una serie di uffici regionali.

La convocazione in Antimafia serve per aggiornare con D’Urso una storia vecchia, ma non troppo, legata alla società Spi, Sicilia Patrimonio Immobiliare. Si trattava di una società partecipata al 75%, nata con il compito di valorizzare e commercializzare il patrimonio immobiliare e alla fine messa in liquidazione.

Una vicenda che ha generato due esposti, uno firmato dall’ex governatore Rosario Crocetta e l’altro dall’ex presidente del Consiglio di sorveglianza di Spi, Antonio Fiumefreddo. Furono aperte due inchieste nel 2017, una della Procura della Repubblica e un’altra della Procura regionale della Corte dei Conti. Inchieste che non hanno portato a sviluppi, almeno non noti.

L’affare ruotava attorno alla vendita 33 immobili della Regione per 200 milioni di euro (una cifra ritenuta al di sotto del valore di mercato). Il governo era quello guidato da Totò Cuffaro. A comprare gli immobili fu il fondo Fiprs della ex Pirelli Re che li riaffittò alla stessa Regione con canoni di 20 milioni l’anno (la cifra fu resa nota dalla Corte dei Conti).

Nel 2017 il governo Crocetta pensò di ricomprare gli immobili, che nel frattempo erano passati di mano. Ancora una volta era stata la Corte dei Conti, nel 2008, a scrivere che i soci dell’ex fondo Pirelli Re erano diventati Trinacria Capital e Sicily Investments con sede in Lussumeburgo.

C’è di più perché durante il secondo governo Cuffaro fu avviato un censimento degli immobili regionali costato 80 milioni, affidato alla cordata dell’immobiliarista Ezio Bigotti, coinvolto in inchieste e processi (che deteneva il 25% di Spi) e poi finito al centro di un contenzioso per altri 80 milioni. Sono stati spesi 100 milioni fra il 2007 e il 2009 per un censimento che la stessa Regione ha bollato come inutilizzabile.

Il nuovo capitolo sarà scritto domani con l’audizione di D’Urso che dovrà chiarire il riferimento al paradiso fiscale delle Isole Cayman. L’ex dirigente definisce le sue parole “una suggestione per una storia già nota”, ma pare sia pronto a scendere nel concreto. A dire la sua sull’intreccio politico-finanziario e su coloro che non vorrebbero la costruzione del Centro direzionale. Parlerà anche degli affitti milionari che gravano sulle casse regionali e sta chiedendo che la sua audizione venga trasmessa in diretta streaming. D’Urso chiederà la trasmissione dell’audizione alla Procura della repubblica di Palermo.

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