Il focolaio Covid al Civico: "Anche i vaccinati siano prudenti"

Il focolaio Covid al Civico: “Anche i vaccinati siano prudenti”

L'appello del primario alla cautela. Le novità sui contagi.

PALERMO Il dottore Massimo Geraci, primario dell’Emergenza all’ospedale Civico di Palermo, è il primo siciliano approdato sulla luna del vaccino ed è anche un comandante in capo da trincea, più che da ufficio. E’ stato lui, nei giorni scorsi, a cominciare il monitoraggio di un piccolo focolaio Covid nel suo reparto. Ora dice una cosa normale che va letta senza interpretazioni allarmistiche, né malevole: “Pure chi ha ricevuto la seconda dose di vaccino ha il dovere di essere prudente. I vaccini offrono una importantissima protezione e sono le armi che ci faranno vincere la guerra contro il Coronavirus. Ma non garantiscono un salvacondotto assoluto. Verosimilmente, chi lo riceve sarà immune dalla malattia, non è detto che lo sia dal contagio. Non sappiamo ancora se un vaccinato possa contagiare il prossimo, oppure no e, casomai, in che misura. Ecco perché è necessaria, come dicevo, la prudenza”. Appunto, una normalissima sottolineatura di un fatto già noto che non deve rinfocolare la fiammata di una polemica ormai consunta sull’efficacia delle dosi. I vaccini sono essenziali. Punto.

La situazione del focolaio

Qual è la situazione degli ultimi contagi che hanno visto tra i positivi un infermiere, appunto vaccinato, e quattro pazienti? Al momento immutata. Ci sono altri pazienti sottoposti, quotidianamente, al tampone molecolare e non risultano nuovi casi di contagio. Una parte della Medicina d’urgenza è già stata riaperta. Si procede con attenzione, ma senza eccessive preoccupazioni.

Il timore delle varianti

L’attenzione generale è rivolta, come sappiamo, alle varianti del Covid: da quella inglese, già sequenziata e prevalente, ad altre che potrebbero manifestarsi. C’è, oltretutto, la nascente campagna vaccinale da mettere al sicuro. In Sicilia, per ora, le percentuali di variante inglese sul totale dei casi tracciati e positivi risultano molto basse: siamo allo 0,50 per cento. Siamo stati probabilmente aiutati dalla zona rossa e dalla cintura di tamponi nei porti e negli aeroporti regionali. Ma la corsa al vaccino resta sempre la priorità. Una corsa contro il tempo.


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