All'Ars una mattinata "particolare", Miccichè: "Musumeci riferirà in aula" - Live Sicilia

All’Ars una mattinata “particolare”, Miccichè: “Musumeci riferirà in aula”

Inizia la seduta per approvare la manovra.
LA FINANZIARIA
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PALERMO – L’Ars non si ferma. Il Palazzo è ancora scosso dall’inchiesta che ha portato alle dimissioni dell’assessore Razza ma i lavori per approvare la manovra finanziaria non si fermano. Il tema è inevitabilmente all’ordine del giorno. “Parlerò col presidente della Regione, ho provato a chiamarlo ma non sono riuscito a parlargli. E’ chiaro che dovrà venire a riferire in aula, vedremo se lo farà domani o dopodomani, anche in funzione delle notizie che dovrà avere sulla vicenda che tutti abbiamo letto sulle agenzie”. Così il presidente dell’Assemblea siciliana, Gianfranco Miccichè, in apertura di seduta parlamentare, rispondendo al capogruppo del M5s, Giovanni Di Caro. Il deputato nel suo intervento ha chiesto chiesto che “il governatore riferisca immediatamente in aula perché serve chiarezza su fatti gravissimi contestati dalla Procura di Trapani”, che indaga sulla presunta alterazione dei dati su positivi al Covid e tamponi trasmessi all’Iss.

La diretta

Il dibattito in aula è incentrato sulla misura “ritorno in Sicilia”. Dure critiche arrivano dall’opposizione. Fava ne contesta lo spirito “da sconfitta”. Una misura considerata insufficiente e che Fava vuole integrare attraverso un emendamento che consenta di favorire la creazione di start up (incassando anche la firma della deputata azzurra Caronia e del Pd). “Dovremmo fare tornare i giovani non i pensionati garantendo loro di non fargli pagare il bollo”, spiega il deputato catanese. L’assessore Armao difende la norma e sottolinea che gli aiuti sarebbero di enorme portata garantendo anche l’acquisto di un’abitazione. “E’ una misura importante, da valutare nel lungo periodo”. Non si lascia attendere la risposta del deputato dem, Antonello Cracolici. A suo avviso la norma “poteva avere un senso se ci si fosse rivolti alle persone giuridiche o lavorato per ripopolare le aree interne”. Poi l’affondo.“Siamo come Maria Antonietta al popolo chiediamo di mangiare brioches, loro invece hanno bisogno di pane”. Sulla stessa lunghezza d’onda l’onorevole Barbagallo. “La sedia di Musumeci oggi è vuota e noi ci accaniamo a discutere di un articolo che ha poco rilievo perché oggi i siciliani attendono risposte per la crisi economica per non parlare di quella sanitaria”, esordisce. Poi sottolineando l’inefficacia della norma in una fase così delicata la definisce “uno spot”. Di segno opposto l’intervento della deputata di Attiva Sicilia, Angela Foti, che difende la bontà del provvedimento che “non si rivolge ai miliardari” e che sta invogliando il ritorno di diversi giovani “che non vivono nelle aree metropolitane”. “Pd e M5S devono mettersi d’accordo visto che questa norma è il rafforzamento di una norma nazionale del governo Conte”, ricorda l’assessore Armao cercando di gettare acqua sul fuoco. La discussione si sposta sull’articolo 53 relativo all’Irfis che secondo Cracolici sarà impugnata perché incompatibile con l’accordo siglato con lo Stato dalla Regione Sicilia. Ipotesi che l’assessore considera infondata. “Non stiamo facendo assunzioni, ma rafforziamo una partecipata”. Non la pensa così l’onorevole Giuseppe Lupo che considera l’aumento del finanziamento all’Irfis in palese contrasto con l’accordo. Il presidente Miccichè sospende la seduta che sarà riaggiornata alle 16:00 comunicando la disponibilità del Presidente Musumeci a presentarsi in aula, ma per occuparsi della Finanziaria. Del caso “Razza” si parlerà soltanto dopo il voto dell’aula dice tra le righe. Più di una lamentatela arriva dai banchi dell’opposizione. Fava interviene per “consigliare” a Musumeci di non mettere la testa sotto la sabbia e di individuare con anticipo il momento in cui parlare della vicenda che riguarda Ruggero Razza e la macchina sanitaria regionale.

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