CATANIA – “Zona arancione non vuol dire libera tutti”. Lo ripetono come un mantra infettivologi e virologi nella speranza che questo ponte del ‘Primo maggio’ sia all’insegna del buon senso e del rispetto delle regole anti-contagio. L’aumento delle temperature purtroppo, a dispetto di Pasqua, aumenta la tentazione di trasgredire alle norme covid. Un invito è rivolto in particolare ai giovani: in questa seconda (o terza) ondata molti casi di positività si sono registrati tra gli under 30.
I carabinieri in campo
A Catania, con i dati preoccupanti degli ultimi tre giorni, la macchina dei controlli si è già attivata sotto la regia della Prefettura di Catania. I carabinieri monitoreranno le zone a rischio assembramento di tutta la provincia, con particolare attenzione alle cittadine di mare, le aree di campagna e anche i versanti dell’Etna. È caccia aperta agli amanti delle scampagnate e dei barbecue, che dovranno ancora pazientare prima di potersi concedere una gita fuori porta come ai vecchi tempi.
La macchina della polizia
In campo anche la polizia di Catania: Il Questore ha predisposto un impianto di controllo simile a quello organizzato per Pasqua e Pasquetta. L’unica differenza è che non è attiva la “red zone”. Ma il colore arancione prevede diverse limitazioni, che i poliziotti sono chiamate a far rispettare. Diverse volanti presidieranno le vie del centro storico di Catania, villa Bellini, il lungomare e gli accessi alla città. Inoltre, come promesso dopo la rissa con assembramento avvenuta lo scorso weekend, la polizia nelle ore serali potenzierà il monitoraggio della movida. E quindi controlli in piazza Bellini, piazza Scammacca, piazza Sciuti. Ma il giro di vite sarà anche rivolto ad evitare feste private affollate e aperitivi improvvisati con troppi commensali.
Vaccinazioni ‘open’
Rischio assembramento anche nei punti vaccinali dell’Asp. Anche questo weekend ci saranno le iniziative ‘open’ e ‘porte aperte’ per le somministrazioni del siero anti-covid per gli over 60 senza prenotazione volute dal governo regionale. A garantire il distanziamento durante attese e file ci saranno i volontari di protezione civile che in questo lungo anno di pandemia non si sono mai tirati indietro.