Rifiuti, si apre il dibattimento: società sono responsabili civili - Live Sicilia

Rifiuti, si apre il dibattimento: società sono responsabili civili

Nel corso dell'udienza affrontate e chiuse le questioni preliminari.
MAZZETTA SICULA
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CATANIA – Questioni preliminari definite. Potrà finalmente entrare nel vivo, nella prossima udienza, il processo scaturito dalla maxi inchiesta Mazzetta Sicula che vede tra gli imputati i fratelli Antonello e Salvatore Leonardi, ormai ex patron del colosso dei rifiuti che gestisce la discarica di contrada Grotte San Giorgio. Che dallo scorso giugno, quando scattò il blitz, è guidata da tre amministratori giudiziari nominati dal gip. 

Il Tribunale di Catania, presieduto dalla giudice Rosalba Recupido, ha sciolto la riserva e ha accolto la richiesta di chiamare come responsabili civili le società del gruppo, sia collegate ai rifiuti che al settore immobiliare, finite nei due tronconi dell’inchiesta poi confluite in un’unico processo. Chiusa anche la pagina parti civili: il Tribunale ha accolto quelle dei comuni di Lentini, Carlentini, del Ministero dell’Ambiente e dell’associazione Rifiuti Zero (rigettate le altre). Su questo punto ha inviato una nota il sindaco di Lentini, Saverio Bosco che ha espresso “soddisfazione per i primi successi che arrivano dal processo “Mazzetta Sicula”. L’avvocato Tommaso Tamburino, difensore del Comune in questo importante processo, ci ha comunicato che Il tribunale di Catania – nonostante le opposizioni dei difensori – ha ammesso la costituzione di parte civile del comune di Lentini nei confronti di tutti gli imputati, sia in ordine ai reati ambientali che in ordine ai reati di corruzione contestati ai pubblici dipendenti. Inoltre, il tribunale ha accolto – aggiunge il sindaco – la richiesta del comune di Lentini di citare quali responsabili civili le società coinvolte nel procedimento: ciò vuol dire che, qualora gli imputati verranno riconosciuti colpevoli, dette società dovranno assumere le obbligazioni civili derivanti dai reati da loro commessi”.

Il pm Marco Bisogni ha presentato al tribunale le richieste di prova e ha chiesto di poter produrre una serie di documenti. Su questo punto però le difese hanno chiesto al collegio di poter avere del tempo (che è stato concesso) per consultare il faldone in modo da poter dare il proprio parere. Inoltre gli avvocati hanno sollevato alcune eccezioni sulle attività irripetibili ma sono state rigettate. Nella prossima udienza, fissata per il 25 giugno, si aprirà la fase dibattimentale con il conferimento dell’incarico ai periti per le trascrizioni delle intercettazioni. Inoltre si affronterà, con una decisione, la questione sulla produzione documentale avanzata dalla procura. 


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