Commissariamento Amap: "Allontanare gli indagati"

Commissariamento Amap: “Allontanare gli indagati”

Il giudice ha nominato un commissario giudiziale per il settore ambiente e depurazione
LE REAZIONI POLITICHE
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PALERMO – “Il commissariamento dell Amap rappresenta l’ennesima tegola su di una amministrazione che non riesce a controllare neanche le sue partecipate. Il problema è che l’Amap non si occupa solo di Palermo, ma anche di parte della provincia”.

Lo dice Igor Gelarda, capogruppo Lega a Palazzo delle Aquile, commentando il commissariamento del settore ambiente e depurazione della società, decisa dal Gip di Palermo. “Vogliamo che si faccia chiarezza immediatamente – aggiunge Gelarda – e che i responsabili vengano allontanati da qualsiasi incarico possano in questo momento ricoprire all’interno dell’amministrazione comunale o della partecipata. Considerato anche che c’è un conflitto di interessi fra il ruolo di controllore e di controllato in capo all’assessore al ramo”.

Interviene anche Salvatore Orlando, presidente del Consiglio comunale: “Il commissariamento del servizio depurazione dell’Amap, deciso dal Tribunale di Palermo, desta profonda preoccupazione per le sorti dell’azienda e dei lavoratori: al di là delle responsabilità che verranno eventualmente accertate, siamo di fronte a una vicenda su cui è doveroso fare chiarezza. La gestione dell’acqua deve rimanere pubblica e Amap ha rappresentato un modello di gestione efficiente delle risorse idriche del nostro territorio, tanto da poter ambire a una gestione ancora più ampia, ma è legittimo chiedersi se l’amministrazione comunale abbia puntualmente vigilato e che ruolo possa avere avuto in questo specifico caso: per questo ritengo opportuno che l’amministrazione attiva riferisca al consiglio comunale e alla città sulla vicenda, così da fugare ogni dubbio sul futuro di Amap”.

Il consigliere Ugo Forello di Oso dice: “Il commissariamento dell’Amap per il servizio ambiente e depurazione conferma la fondatezza delle gravissime accuse nei confronti dei vertici dell’azienda. Del resto, sono emersi molteplici e schiaccianti prove (rilevazioni fotografiche, dichiarazioni dei dipendenti ecc.) che dimostrano l’attività illecita relativa al traffico di rifiuti e all’inquinamento del mare cittadino e della provincia. Una degli indagati principali è l’attuale Assessore Prestigiacomo, già Presidente dell’Amap, e adesso competente ai rapporti con la stessa società.
Ci troviamo di fronte ad una situazione di incompatibilità e conflitto di interessi enorme ed inaccettabile. Il Comune di Palermo dovrebbe tornare ad esercitare un effettivo controllo analogo sulla società partecipata, assumendo una posizione autonoma, trasparente e decidendo una quantomai opportuna sostituzione dell’attuale Presidente dell’azienda. Inoltre, è assolutamente necessario che il Sindaco, con effetto immediato, revochi l’Assessore indagato per reati di rilente gravità che si sarebbero consumati ai danni della comunità cittadina. In caso contrario depositeremo una mozione di sfiducia nei confronti della Prestigiacomo martedì in Consiglio, chiedendone la immediata discussione e approvazione”.

“Tra le tante cose cercheremo di appurare nei prossimi giorni, nell’ambito dei disservizi che hanno portato al commissariamento dell’Amap c’è quella relativa al trattamento dei liquami. Questi venivano depurati, come previsto, prima di finire in mare? Se, come sembrerebbe, ciò non avveniva, allora i cittadini vanno indennizzati per un servizio fatturato in bolletta dall’acquedotto municipale, ma non erogato. Per questo valuteremo i presupposti di un’azione collettiva di risarcimento”. Lo afferma il deputato regionale del M5S Giampiero Trizzino, responsabile nazionale delle politiche ambientali del Movimento 5 stelle.

“Da qualche giorno– dice Trizzino – come Movimento – stavamo cominciando ad indagare sull’effettiva depurazione dei reflui in Sicilia, stante il fatto che parecchi depuratori dell’isola non funzionano come dovrebbero. Il commissariamento dell’Amap non farà altro che farci accelerare sul fronte palermitano. Non è ammissibile che i cittadini, oltre all’eventuale danno ambientale, debbano sopportare la beffa di un servizio pagato profumatamente ma non effettuato”.

“A prescindere dall’inchiesta – continua Trizzino – il comportamento dell’Amap non ci sembra per nulla esemplare. Come si legge chiaramente nel suo sito, la municipalizzata chiede al cittadino di produrre domanda di esenzione dalla tariffa fognatura e depurazione se questi risiede in zone non servite dalla rete fognaria o servite dal rete fognaria non collegata ad un impianto di depurazione. Ora ci chiediamo: quanti sono i cittadini in grado di sapere se la rete a cui sono allacciati è collegata al depuratore? Non sarebbe molto più corretto se fosse l’Amap ad esonerare in partenza gli abitanti nelle zone non collegate al depuratore o collegate a un depuratore non funzionante?”.
“Considerato che si parla anche di potenziale reato di inquinamento ambientale – conclude Trizzino – il nostro auspicio è che oltre agli eventuali risarcimenti ai cittadini si faccia piena luce su questa vicenda e si puniscano gli eventuali responsabili”.


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