Il giudice commissaria l'Amap, ma solo per la depurazione

Il giudice commissaria l’Amap, ma solo per la depurazione

La decisione del gip Piergiorgio Morosini che ha accolto solo in parte la richiesta della Procura

PALERMO – Alla fine il commissariamento è stato deciso solo per il “servizio ambiente e depurazione”.

Il giudice per le indagini preliminari Piergiorgio Morosini ha parzialmente accolto la richiesta della procura della Repubblica che avrebbe voluto commissariare l’intera gestione della società che si occupa anche e soprattutto dell’erogazione idrica a Palermo. (Leggi l’atto di accusa dei pm ricostruito nei mesi scorsi da Livesicilia).

Ed invece il commissario giudiziale Giuseppe Librici, già direttore dell’Arpa, avrà il compito di mettere a posto la questione dell’inquinamento ambientale dovuto soprattutto ai fanghi di depurazione. Il commissario dovrà anche fare una ricognizione di tutti gli impianti e valutare i danni che sono stati provocati negli anni. Dovrà imporre modelli di comportamento per evitare che in futuro ripetano situazioni critiche; fare funzionare al meglio tutti gli impianti, predisporre un piano di risanamento ambientale e scongiurare nuovi episodi di traffico di rifiuti.

Secondo i pubblici ministeri Bruno Brucoli e Andrea Fusco, sulla base delle indagini dei carabinieri forestali e della stazione di Balestrate, l’incuria avrebbe provocato un grosso danno ambientale. 

L’Amap è indagata come persona giuridica assieme a Maria Concetta Prestigiacomo (ex presidente e attuale assessore del Comune di Palermo alle Opere pubbliche), Alessandro Di Martino (attuale amministratore unico di Amap), i dipendenti Angelo Siragusa, Adriana Melazzo, Dorotea Vitale.

Il reato ambientale è contestato con l’aggravante di avere prodotto l’inquinamento in un’area protetta e cioè quella del golfo di Castellammare. Prestigiacomo e Di Martino sono anche accusati di non avere eseguito la manutenzione e di avere risparmiato sui costi dello smaltimento dei fanghi prodotti nei depuratori di Acqua dei Corsari, a Palermo, e nei Comuni di Balestrate, Carini, Trappeto e in altri comuni che avevano siglato un accordo con Amap. La società avrebbe così risparmiato oltre un milione di euro.

L’amministratore unico, ingegnere Alessandro Di Martino, tramite il suo legale, l’avvocato Marco Martorana, fa che “prende atto della decisione del giudice e, a nome della società, specifica, tuttavia, che la stessa verrà impugnata innanzi alle sedi opportune.
Intende altresì evidenziare che, nonostante la richiesta della procura fosse quella di commissariare l’intera azienda, il giudice ha circoscritto il commissariamento soltanto al settore della depurazione.
In ogni caso, le criticità riscontrate nel sopracitato settore, sono state in parte risolte ed in parte in via di risoluzione, in attuazione delle misure programmate ed in via di completamento, a cura dei vertici della società, già da diversi mesi”.

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