Bellolampo di nuovo piena, si rischia l'ennesima emergenza

Bellolampo di nuovo piena, si rischia l’ennesima emergenza

Rap chiede il via libera per nuovi spazi e spera nella settima vasca

PALERMO – Su Palermo incombe una nuova emergenza rifiuti e la speranza di evitarla è appena a un filo sottile. Un filo fatto di variabili che devono andare tutte per il verso giusto, di soluzioni tampone che devono incastrarsi alla perfezione e che consentirebbero, nella migliore delle ipotesi, di non dover portare fuori dalla Sicilia le circa 850 tonnellate al giorno di immondizia prodotte dalla quinta città d’Italia.

Una speranza che però non ha alternative. La sesta vasca di Bellolampo, che grazie alle operazioni di chiusura è riuscita ad accogliere altre 140 mila tonnellate di indifferenziato, è quasi esaurita: la Rap sta facendo i conti, ma la previsione è che tra fine giugno e i primi di luglio sarà completamente piena. La settimana vasca dovrebbe essere pronta ad aprile del 2022 (almeno il primo lotto funzionale) e il problema è che in Sicilia non ci sono altri impianti in cui portare i rifiuti; l’unica alternativa sarebbe quindi il trasporto oltre lo Stretto.

Più facile a dirsi, che a farsi. Il comune di Palermo ha infatti bloccato la manifestazione di interesse che aveva pubblicato la Rap alla fine del 2020 e i tentativi della Regione e della Srr di trovare aziende interessate a gestire il trasporto non sembrano poter giungere a conclusione positiva in tempi così risicati. Inoltre c’è il problema legato ai costi: che si trasportino in Sicilia o al di fuori, comunque servirebbero tra 200 e 300 euro a tonnellata; a conti fatti, per Palermo servirebbero fra 30 e 45 milioni di euro solo per la seconda metà del 2021.

Un incubo per le già dissestate casse di Palazzo delle Aquile, che si appresta anche a dover aumentare la Tari per coprire gli extra-costi del 2020 e che non sopporterebbe un ulteriore esborso, né si potrebbe chiederlo a Rap. Il sindaco Orlando a inizio giugno ha chiesto all’Avvocatura comunale una “relazione dettagliata che illustri lo stato del contenzioso già instaurato con la Regione” per gli extra-costi del 2019 e del 2020 per i ritardi della settima vasca ed è già una notizia che ci sia un contenzioso, per quanto al momento non ne siano noti i dettagli.

Ma la speranza che i rifiuti non tornino a viaggiare sui camion c’è. La Rap, infatti, avrebbe indivudato nuovi spazi in discarica con le operazioni di messa in sicurezza delle vasche già esaurite: in pratica, si farebbe per le altre vasche quanto già fatto con la sesta. In corso c’è un’interlocuzione con la Regione e, se arrivasse il via libera, si libererebbe spazio sufficiente per accogliere oltre 100 mila tonnellate di immondizia in più che garantirebbero un’autonomia di alcuni mesi. Inoltre la Regione sta premendo il piede sull’acceleratore per la settima vasca, il che  consentirebbe di averla a disposizione già tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022. Se la sesta vasca riuscisse a restare aperta fino a tutto luglio, poi, tutti i pezzi del puzzle andrebbero al posto giusto e i rifiuti, almeno per il 2021, non sarebbero costretti a “emigrare”.


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