Le insidie e il raccolto, Musumeci dà il via alla campagna elettorale

Le insidie e il raccolto, Musumeci dà il via alla campagna elettorale

Assessori riuniti per fare il punto su tre anni e mezzo di governo, ma l'atmosfera non è quella che ci si aspettava

Nello Musumeci dà il via oggi, con la convention allo Spasimo di Palermo, alla sua campagna elettorale per le Regionali 2022. E lo fa con tutto il Governo regionale riunito su un palco e davanti a una platea di sindaci e amministratori locali, dirigenti generali della Regione, esponenti delle forze politiche e parlamentari regionali e nazionali della maggioranza. Tante però le insidie che si tendono alle sue spalle, anche tra le fila dei “fedelissimi”.

L’atmosfera che aleggia oggi attorno a questo appuntamento non è più quella che il governatore si aspettava, quando, ormai quasi un mese fa, aveva lanciato l’iniziativa, subito dopo aver annunciato la sua intenzione di ricandidarsi.

La due giorni dei primi di giugno, rinvio dopo rinvio, ha cambiato natura e l’iniziativa che in un primo momento avrebbe dovuto essere politica, oggi è dichiaratamente “di governo”, istituzionale.

È successo giorno dopo giorno, indiscrezione dopo indiscrezione, conseguentemente alle reazioni tiepide dei partiti della coalizione messi di fronte alla autocandidatura di Musumeci. Di leader della coalizione in sala non ce ne saranno, ognuno con “un impegno precedente”. Eccezion fatta per Diventerà Bellissima, ovviamente.

I dubbi bisbligliati dei partiti

I partiti che sostengono il presidente in questa Legislatura, hanno vacillato davanti al salto in avanti del presidente. “Una forzatura”, l’hanno etichettata, off the records, alcuni alleati. Altri si sono spinti addirittura più in là: “Uno strumento propagandistico per dare un’immagine plastica di una giunta che lavora”.

Bisbigliano, ma nessuno è ancora pronto a dirlo ad alta voce, a metterci la faccia. Mentre il presidente, bisogna ammetterlo, peli sulla lingua non ne ha mai avuti, soprattutto quando si è trattato di lanciare messaggi ai suoi alleati.

Si tratta, in fondo, di equilibrismo politico. Il perimetro della coalizione non è ancora definito e così nessuno se la sente oggi di esporsi ostentatamente a sostegno dell’attuale presidente, pur giudicando pubblicamente “legittimo” il suo desiderio di proseguire nel suo ruolo.

Lavori di tessitura politica sono in corso, sia in Sicilia sia a Roma. E molto, per il futuro di Musumeci, dipenderà dalla spartizione che Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia faranno delle regioni del Sud, Campania, Calabria e Sicilia in particolare. C’è chi non esclude un futuro da ministro o da sottosegretario per il governatore siciliano.

La posizione degli assessori

Insomma, quella che doveva essere una chiamata alle armi per la ricandidatura di Musumeci alle Regionali del 2022 con la coalizione al seguito è diventata una “delle tappe organizzate per presentare ai siciliani e alle Istituzioni del territorio il lavoro svolto dal governo Musumeci nei primi tre anni di mandato e gli obiettivi di fine legislatura”.

Il programma della giornata prevede quattro panel, quattro tavole rotonde tematiche, con tre esponenti della giunta per volta.

Le scosse politiche degli ultimi giorni, però, hanno avuto delle conseguenze sulla serenità di alcuni assessori. Saliranno sul palco, armati di dati e (forse) di slides che gli è stato richiesto di preparare, per raccontare “Tre anni di lavoro per la Sicilia. Immagini, realizzazioni, prospettive”, ma con la sensazione di essere tirati per la giacca. Alle loro spalle, infatti, i partiti e le forze politiche di appartenenza ancora discutono se e a quali condizioni appoggiare una nuova candidatura di Nello Musumeci.

Mal di pancia aggravati anche dai colori scelti per la locandina dell’evento, giallo e blu, i colori del simbolo di Diventerà Bellissima. Sul manifesto anche il logo della Regione, a cui, a questo punto, toccherà finanziare l’evento – e quelli che seguiranno – con fondi pubblici per la comunicazione.

Insomma, una giornata che può diventare il momento in cui Musumeci rinsalderà la sua leadership, messa in discussione negli ultimi mesi, o un boomerang. Una cosa è certa: le insidie politiche non hanno mai fermato il presidente, che oggi dimostra, ancora una volta, di sentirsi sicuro sui suoi passi e di voler andare dritto per la sua strada. Dallo Spasimo di Palermo dà il via alla stagione del raccolto, dopo tre anni e mezzo di semina. Una metafora a cui ci ha abituati dal giorno del suo insediamento.


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