"Viviana si è suicidata, dubbi per Gioele ma nessuna aggressione" - Live Sicilia

“Viviana si è suicidata, dubbi per Gioele ma nessuna aggressione”

Consegnata la perizia sulla tragedia di Venetico. Ci sarà richiesta di archiviazione
MADRE E FIGLIO
di
2 min di lettura

Viviana Parisi è morta suicidandosi. Non c’è alcuna certezza, invece, sulla causa del decesso del figlio, il piccolo Gioele, ma viene escluso per entrambi che la morte sia stata provocata dall’aggressione di animali selvatici o di un uomo. Il bambino potrebbe essere stato ucciso dalla madre oppure sarebbe deceduto prima a causa di un evento traumatico che non si può ricostruire.

Sono queste le conclusioni dei due consulenti nominati dalla Procura della Repubblica di Patti nell’ambito dell’inchiesta sulla tragedia di Caronia, in provincia di Messina. A questo punto la Procura di Patti chiederà l’archiviazione.

La consulenza

La consulenza, firmata da Elvira Ventura Spagnolo e Daniela Sapienza, delle Università di Palermo e Messina, è stata consegnata al procuratore Angelo Cavallo. È il compendio di accertamenti lunghi e complessi.

I consulenti non hanno dubbi: Viviana è morta lanciandosi dal traliccio sotto il quale il suo corpo è stato ritrovato.

Gli ultimi istanti di vita

La morte risalirebbe ad un orario prossimo alla scomparsa. Il 3 agosto dell’anno scorso madre e figlio di appena quattro anni, usciti dalla loro casa di Venetico, sparirono nel bosco di Caronia, sotto l’autostrada Palermo-Messina, dopo avere avuto un incidente in galleria. Una coppia di turisti disse di avere visto Viviana scavalcare il guard rail con il bimbo in braccio.

La madre fu ritrovata dopo 5 giorni senza vita. Il bimbo dopo 17 giorni, morso dai cani e da altri animali selvatici. Non sono stati questi ultimi, però, a uccidere il piccolo Gioele. Quando il corpo del bimbo è stato dilaniato era già morto. Lo confermerebbe l’assenza di tracce animali sui suoi abiti. Quale sia però la causa del decesso, dicono i consulenti, è impossibile da stabilire perché purtroppo non si sono potuti analizzare gli organi interni di cui Gioele era privo al momento del ritrovamento.

Ultimata la complessa indagine nei prossimi giorni le salme saranno restituite ai parenti. Si trovano da un anno in una cella frigorifera al policlinico di Messina.

Corpi presto restituiti ai familiari

“A brevissimo restituiremo i corpi di Viviana e Gioele ai familiari. Non lo faremo per rispondere alle sollecitazioni negli ultimi giorni, ma perché riteniamo che i tempi siano maturi”, così aveva detto il procuratore Cavallo a Livesicilia. Le sollecitazioni erano quelle avanzate dai familiari. Poi Cavallo aggiunse che tutte le ipotesi erano state scandagliate per azzerare il margine di errore.

Daniele Mondello, marito di Viviana Parisi e papà di Gioele, non ha mai creduto all’ipotesi del suicidio, né dell’omicidio-suicidio. Gli avvocati Pietro Venuti e Claudio Mondello e i periti di parte ritengono che mamma e figlio siano annegati, forse uccisi, e poi i corpi abbandonati nel luogo dove sono stati ritrovati.

Sarebbero precipitati in una pozza melmosa di “almeno 50 centimetri”, procurandosi ferite e lesioni gravi. Quindi qualcuno avrebbe traslato i corpi. Una ipotesi che, però, viene smentita dai periti nominati alla Procura.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI