Salvini a Palermo, ma nella Lega trapanese è guerra aperta

Salvini a Palermo, ma nella Lega trapanese è guerra aperta

La resa dei conti

TRAPANI – Mentre Matteo Salvini gira fra le bare a perdere, schiodate, abbandonate del cimitero dei Rotoli di Palermo, più a ovest, sponda Trapani, saltano altri coperchi. Ḕ guerra aperta dentro la Lega provinciale, con una fronda iniziata il 6 di maggio con l’autosospensione decisa da tredici esponenti di spicco del partito. Poi la tregua armata per le elezioni amministrative e adesso la richiesta ineludibile di resa dei conti “sulla gestione insufficiente della coordinatrice provinciale – dicono i dissidenti – responsabile della scarsa coesione nel territorio e succube alle altre forze politiche del centrodestra che ci riducono spesso a ruota di scorta. Il partito a Trapani è allo sbando”.

I dissidenti

A firmare la dichiarazione di autosospensione, che aveva fatto paio con una vibrata lettera allo stesso Salvini e per conoscenza al coordinatore regionale Nino Minardo – vero bersaglio grosso della sollevazione insieme con la coordinatrice provinciale Maricò Hopps – erano stati Giorgio Randazzo, impegnato nel ballottaggio che deciderà il sindaco di Mazara del Vallo e responsabile provinciale enti locali per la Lega; e numerosi fra commissari, ex commissari cittadini, candidati ed ex candidati: Eduardo Della Chiana per Castelvetrano, Marcello Campione per Trapani città, Leonardo Torre per Erice, Donato Sardella per le Isole Egadi, Francesco Incambisa per Paceco, Giacomo Dugo, già candidato sindaco di Marsala, Bartolo Giglio, già commissario provinciale, Nicola Tardia, già responsabile organizzativo provinciale, Claudia Carlotta, già responsabile social, Fanny Montalto da Marsala, Giacomo Pipitone, ex commissario sempre a Marsala, Benedetta Vigna, già candidata al consiglio comunale lilibetano. 

Il nodo del congresso

Nel mirino l’operato della coordinatrice Hopps e lo stesso coordinatore regionale Minardo, che alla lettera degli scontenti non avrebbe neppure risposto e che a  buone fette del partito in Sicilia– i rumors senza nome non sono un mistero – appare sempre più come “un lombardiano che costringe il partito trapanese a rimanere subordinato alle scelte degli alleati del centrodestra”. I frondisti vogliono senza mezzi termini il sospirato passaggio congressuale il quale – ribadisce adesso Randazzo a Livesicilia – “è la condizione essenziale in grado di superare questa discutibile fase commissariale fatta di nomine senza coinvolgimento attivo”.

Il caso Alcamo e l’alleanza divisa

Non è un mistero neppure che fosse “ora di uscire dal limbo – aggiungono i componenti del gruppo – dopo che abbiamo lavorato lealmente per le elezioni amministrative. Siamo stati contattati e oggi, come si legge e ascolta dalle uscite pubbliche dei vertici provinciali, quel lavoro non viene neppure riconosciuto”. Simbolo e pomo della discordia, quella Alcamo che è diventata un unicum in quanto roccaforte grillina inespugnata, fruttano tuttavia alla Lega un onorevole 7%. La spaccatura strategica è lampante: il commissario provinciale ha allineato i ranghi elettorali al centrodestra “official” osteggiato dall’Udc di Mimmo Turano il quale invece ha preferito alleanze locali e atipiche anche con membri del Pd, venendo alla fine premiato dalle urne. Proprio con Turano, Randazzo & c. sarebbero voluti andare al confronto del voto, dovendo invece ingoiare la scelta della Hopps: “Ad Alcamo – si legge nella nuova nota – gli amici che abbiamo sostenuto, hanno raggiunto il risultato sperato, uno diventando consigliere e gli altri determinanti per il superamento dello sbarramento. Ma vanno ringraziati, vocabolo che evidentemente non conosce il Commissario, tutti i candidati”. E l’ultimatum: “Il tempo del dialogo è finito. Il tempo dell’autosospensione è finito. Ricordare che si è passati dal 2% di Marsala al quasi 7% di Alcamo come un passo in avanti nella crescita è fuorviante se questo dato rimane buttato lì. Specifichiamo piuttosto che a Marsala noi non c’eravamo mentre ad Alcamo abbiamo dato il nostro contributo”.
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