Palermo, 'Faraone? Poca roba, difficile restare con Italia Viva' - Live Sicilia

Palermo, ‘Faraone? Poca roba, difficile restare con Italia Viva’

Intervista al capogruppo di Sicilia Futura all'Ars, Nicola D'Agostino

PALERMO – Il terremoto politico con epicentro la stazione Leopolda potrebbe lasciare dietro di sé non poche macerie. La candidatura di Davide Faraone a sindaco di Palermo fa infuriare i “cugini” di Sicilia Futura. Dopo le parole al vetriolo di Tamajo arrivano quelle del capogruppo. All’Ars, Nicola D’Agostino. “Una candidatura solitaria è senza possibilità di vittoria” dice D’Agostino che non nega affatto l’entità della frattura tra Italia Viva e Sicilia Futura. “Le ragioni dello stare insieme con questi metodi sono poche”, spiega e assicura che il rapporto all’Ars con gli azzurri è “granitico”. E su questa strada intende proseguire. 

Onorevole, come ha vissuto la candidatura di Faraone a sindaco di Palermo?

Come una sorpresa inaspettata. Non se ne era mai parlato prima. Essendo una candidatura solitaria è senza possibilità di vittoria, immagino serva solo a segnare il campo dell’identità politica. Francamente, poca roba politica e solo tanto fastidio.

Questa mossa inficia il rapporto che avete costruito con Forza Italia?

Assolutamente no. L’accordo con il nostro gruppo parlamentare è granitico. Le prospettive future che ci porteranno a condividere obiettivi e strategie rimangono confermate. Il processo di integrazione accelera e saremo candidati nelle liste di Forza Italia. Sarebbe stato meglio farlo tutti insieme. Vediamo che succederà…

Le strade di Italia Viva e Sicilia Futura si divideranno?

Le ragioni dello stare insieme con questi metodi sono poche, perché è stata presa una decisione dirimente e occorre non fare finta di nulla. Evidentemente la nostra opinione non era così importante. Il tempo dirà chi ci ha visto più lungo.

Che idea si è fatta tenuto conto della dinamica della candidatura?

Renzi aveva necessità di tenere a bada il gruppo parlamentare, troppo nervoso per le sperimentazioni siciliane. Io credo che siano solo pretesti di alcuni, tuttavia spero almeno abbia conseguito questo risultato. Certo noi non abbiamo gradito le modalità.

Perché secondo lei non è stata concordata?

Credo sia chiaro a tutti che non è una mossa di prospettiva, noi avremmo detto la verità anche a Davide. Evidentemente non erano graditi i no. Ma giusto per capirci: nulla contro Davide, nulla contro Italia Viva, noi puntiamo a strategie vincenti.


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