Sicilia, corsa contro il tempo per l'esercizio provvisorio all'Ars

Sicilia, corsa contro il tempo per l’esercizio provvisorio all’Ars

Il ddl dovrebbe arrivare oggi in Commissione

PALERMO – E cinque: fra nodi e rinvii, per la Regione governata da Nello Musumeci sarà esercizio provvisorio anche quest’anno, fino al 30 aprile. Ma il rischio, almeno così teme qualcuno fra le opposizioni, è di andare subito in gestione provvisoria almeno per la prima settimana del 2022; il testo del ddl approvato al fotofinish in una seduta fiume di giunta fra tarda mattinata e inoltrato pomeriggio della vigilia di Natale, alla sera del 27 dicembre, non è stato ancora mandato in commissione. I deputati, in sostanza, non lo conoscono. Va assolutamente diffuso in mattinata, termine ultimo per consentire, rispettando il termine delle 24 ore, la convocazione della commissione Bilancio.

E cinque: stavolta, però, con pezze grosse di giustificazione, fa intendere l’assessore all’Economia Gaetano Armao nella dichiarazione che accompagna la richiesta alla giunta di deliberare sul relativo disegno di legge che ha fissato l’esercizio provvisorio in quattro mesi.

Aspettando l’Ars

Ma proprio l’iter parlamentare, altra tradizione rispettata, si annuncia aspro e accidentato: nella seduta del 30 dovrà (o dovrebbe) essere fatto tutto o quasi, con eventuale coda l’ultimo dell’anno per rispettare i termini di legge. Facendo i conti della serva, se la commissione in tutta fretta venisse convocata per mercoledì 29, il 30 si dovrebbe discutere sul merito e sugli emendamenti. “Discussione che – nota fra gli altri Luigi Sunseri, componente della commissione Bilancio per il Movimento 5 stelle – se dovesse protrarsi anche il giorno dopo senza costrutto, si tradurrebbe con due sole parole: gestione provvisoria. La fretta e i silenzi con il Parlamento che ormai dominano la documentazione finanziaria possono essere spiegati solo in un modo: che ci siano capitoli senza coperture, in corsa contro il tempo”. Tesi respinta nei corridoi della maggioranza, dove l’opinione diffusa è che “la Commissione esiterà il testo il 29 per mandarlo in Aula il giorno dopo”. Sottotesto: nessun rischio di mancata approvazione se il ddl verrà incardinato, anche il 31. Accapo: “Gestione provvisoria è termine preciso, riguarda il pagamento delle spese inderogabili – fa notare un deputato di maggioranza – ed è evidente che l’esercizio provvisorio sarebbe, al peggio, comunque legge entro le prime due settimane del 2022”.

A proposito di maggioranza, arriva in serata la dichiarazione del capogruppo di Diventerà bellissima, Alessandro Aricò, che plaude all’operato di Armao sottolineando il recupero di credibilità creditizia dopo che l’agenzia internazionale Finch ha “promosso” la Sicilia dal rating BBB- al BBB: “Il nuovo rating assegnato da Fitch alla Sicilia, in miglioramento nonostante la crisi economica causata dal Covid-19, conferma nei fatti – dice Aricò – la buona amministrazione nel campo delle politiche economiche del presidente Nello Musumeci e dell’assessore Gaetano Armao. Un risultato molto significativo, a maggior ragione considerando che è stato ottenuto avendo ereditato una pessima situazione e dovendo fare pure letteralmente i conti con la pandemia”. 

Armao: “Ossigeno dal patto con Roma

Al centro di pensieri e opere di Armao, l’accordo di finanza pubblica con lo Stato siglato soltanto il 18 dicembre scorso. Per l’assessore, il patto “potrà svolgere i propri effetti nei primi mesi del 2022”. E spiega perché: “È necessaria l’entrata in vigore della legge di bilancio (per disporre delle risorse dalla riduzione del concorso alla finanza pubblica e dell’acconto sul concorso sulle compensazioni per la condizione di insularità, per circa 300 milioni di euro) e delle norme di attuazione (per il differimento della quota di ripianamento del disavanzo per 211 milioni di euro)”. Inoltre, l’accordo rinvia “al mese di maggio la definizione di intese finanziarie con riguardo ad importanti voci di bilancio (Iva, F24, Split payment, bollo, ma soprattutto con riferimento alla sin qui irrisolta partita delle accise)”. Ancora: “L’accordo consente alla Regione di conseguire la drastica riduzione del concorso al risanamento della finanza pubblica, con il sostanziale dimezzamento rispetto a quello del 2017”: circostanza, questa, che insieme con il “termine invalicabile (entro e non oltre il 30 giugno 2022, con effetti a partire dall’anno 2023) per la complessiva definizione della nuova normativa di attuazione dello Statuto in materia finanziaria”, non può che condurre, in questa fase, alla richiesta di “approvazione – conclude Armao – di un esercizio provvisorio per quattro mesi”.

La spesa che lievita

L’assessore, nella redazione del documento finanziario di transizione, ha dovuto però fare i conti con il Promemoria degli uffici, che enumera impietosamente il rincaro salatissimo delle richieste da parte delle diverse amministrazioni. Il non ti scordar di me parla ovviamente in milioni di euro e sottolinea, alla nota protocollata dagli Uffici di diretta collaborazione dell’assessorato regionale all’Economia il 24 dicembre al numero 8.669, in costanza di pandemia il “ruolo fondamentale delle proposte di previsione dei capitoli di entrata del Dipartimento Finanze e credito in relazione agli effetti dei conguagli da effettuarsi nell’esercizio 2022 e 2023 per le assegnazioni ricevute dallo Stato per gli anni 2020 e 2021”. Insomma, dare certezza alle previsioni di denaro fresco in entrata come condizione imprescindibile per far fronte a squilibri fra previsto e richiesto che il documento riassume così: sui capitoli di spesa per i quali non occorre una specifica autorizzazione di spesa, cosiddetti liberi, “si evidenzia  che dalle proposte pervenute emerge uno squilibrio tra le risultanze dei capitoli in entrata e di spesa pari a 450 milioni 41 mila 233 euro e 31 centesimi per il 2022, di 994 milioni 36 mila 456 euro e 26 centesimi per il 2023 e di 454 milioni 238 mila 834 euro e 14 centesimi per il 2024”.

Palazzo, affitti e Protezione civile

Ecco i primi dei tre capitoli da grande divario: per le spese di “manutenzione straordinaria, salvaguardia, adeguamento e migliore di utilizzazione di Palazzo d’Orléans e dei siti presidenziali”, le proposte dell’amministrazione hanno superato le previsioni di spesa rispettivamente di 2 milioni 480 mila euro per il 2022, di 2 milioni 780 mila euro per il 2023, di 2 milioni 880 mila euro per il 2024. Per le spese di “fitto o leasing, oneri accessori e condominiali per immobili privati o regionali utilizzati per uffici, e per quelli adibiti a sede del Cga e della sezione della Corte dei conti, e per alloggi delle forze dell’ordine”, le differenze ballano per tutti e tre gli anni nell’ordine dei due milioni e mezzo di euro. Sulla manutenzione degli automezzi della Protezione civile regionale, le maggiori richieste sfiorano il milione di euro (952 mila euro) all’anno, con duemila euro stimati come necessari per i 476 veicoli fra pick-up, fuoristrada, auto di servizio e mezzi speciali. Anche il capitolo personale presenta secondo gli uffici un conto più salato, attorno ai 110 milioni di euro per ciascuna annata del triennio.
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