Covid, Sicilia in arancione? 'Il problema sono i no vax'

Covid, Sicilia in arancione? ‘Il problema sono i no vax’

Riconversione dei reparti. Folla al pronto soccorso. E il rebus del colore.

Alle nove di sera di lunedì (ieri) la schermata del pronto soccorso Covid dell’ospedale ‘Cervello’ segna sessantasette pazienti per un indice di sovraffollamento di oltre il trecento per cento. Si tratta, nell’osservazione di una pandemia, di grandezze estreme. Ma il dibattito che appassiona è un altro: la Sicilia sta per tornare arancione? I numeri che arrivano dai calcoli dei Palazzi della Sanità sono ondivaghi. Siamo al trenta per cento dell’occupazione di posti letto in area medica e circa al sedici per cento in terapia intensiva. I parametri per il colore arancione sono appunto 30 per cento per i ricoveri (e ci siamo) e 20 per cento della terapia intensiva (e ci stiamo avvicinando). Tutto dipende dalle prossime ore. Arriveremo al picco e inizieremo la discesa?  “Penso che tra dieci giorni saremo al plateau – dice il dottore Renato Costa, commissario per l’emergenza Covid -. Non c’è dubbio, senza i non vaccinati, che a Palermo sono circa l’ottanta per cento dei ricoverati, non avremmo nessuna pressione sugli ospedali”.

Il problema sono i no vax

L’identikit del problema sembra chiaro: i no vax. Ovvero, specificando meglio, le persone non vaccinate. Ma, a lume di naso, se uno ancora non si è recato nell’hub più vicino neanche per una somministrazione si può pensare che sia un no vax, eccezioni escluse. Sono comunque i non vaccinati che affollano le corsie degli ospedali e questo crea grandissimi disagi ai malati di altre patologie per la riconversione dei reparti, come abbiamo raccontato qui. L’ultima e più fresca notizia riguarda la Psichiatria del Policlinico di Palermo che ha sospeso i ricoveri per fare spazio ai pazienti Covid. Spiega il dottore Baldo Renda, primario della Terapia intensiva Covid dell’ospedale ‘Cervello’: “Su quattordici pazienti, anche se il dato è in aumento, ci sono dodici non vaccinati. In una situazione del genere, l’accesso alle cure degli altri può subire un rallentamento. E si tratta persone con patologie importanti, con la necessità di diagnosi veloci. Le riconversioni di reparti ordinari hanno senz’altro un peso”.

Le parole di Draghi

E che siano i non vaccinati-no vax la sorgente della sanità intasata emerge con nettezza dalle parole della conferenza stampa del premier Draghi: “Gran parte dei problemi che abbiamo oggi è dovuto ai soggetti non vaccinati. L’invito è quello di continuare a vaccinarsi”. Fatta la diagnosi si potrebbe dire – la terapia risulta, forse, relativa. Perché non regolamentare l’obbligo per tutti? Perché non essere più cauti con la riapertura delle scuole e non prevedere un ragionevole differimento di qualche settimana? I prossimi giorni saranno cruciali per comprendere la rotta della pandemia. I ricoveri in Sicilia non si arrestano.

La folla al pronto soccorso

Intanto, alle dieci e venti di un lunedì sera, i pazienti della schermata all’ospedale ‘Cervello’ sono diventati sessantotto. Sono, cioè, tantissimi. Gli esperti del nostro Comitato tecnico scientifico hanno chiesto una Sicilia subito arancione e poi di colore rosso, con una certa quantità di regole e restrizioni ulteriori. Il futuro è un’incognita.


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