Scuola in Sicilia, rientro e Dad: tutti gli aggiornamenti LIVE - Live Sicilia

Scuola in Sicilia, rientro e Dad: tutti gli aggiornamenti LIVE

Le novità e cosa potrebbe cambiare in vista dell'aumento di contagi. Segui la diretta di LiveSicilia
CORONAVIRUS
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PALERMO – Scuole chiuse in parte della Sicilia (ELENCO), ma aperte in alcuni Comuni (QUI). La Sicilia verso il rientro di presenza lunedì 17 gennaio. Ma ci sono alcune incognite, la prima è l’imminente zona arancione per la Sicilia: cambierebbero le regole della Dad e aumenterebbe l’autonomia decisionale dei sindaci. Poi c’è il caso dei tre positivi in una classe, in quel caso scatta la didattica a distanza per 10 giorni. Ma la questione è in continua evoluzione a livello nazionale. Il Governo insiste per il rientro in classe, linea condivisa dall’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla. SOTTO CI SONO GLI AGGIORNAMENTI NAZIONALI E REGIONALI IN DIRETTA

Quando si può andare in dad

Un presidente della Regione o un sindaco può stabilire la didattica a distanza per un territorio “esclusivamente in zona rossa o arancione e in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta all’insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica … nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità”.

Le regole per i positivi a scuola

Scuola dell’infanzia – Servizi educativi per l’infanzia:
Con un caso di positività si applica al gruppo classe/alla sezione la sospensione delle attività, per una durata di dieci giorni

Scuola primaria:
Con un caso di positività si attiva la sorveglianza con testing del gruppo classe: l’attività prosegue in presenza effettuando un test antigenico rapido o molecolare appena si viene a conoscenza del caso di positività (T0). Il test sarà ripetuto dopo cinque giorni (T5). In presenza di due o più positivi è prevista, per tutta la classe, la didattica a distanza per la durata di dieci giorni

Scuola secondaria di I e II grado:
Con un caso di positività nella stessa classe è prevista l’autosorveglianza con la prosecuzione delle attività e l’uso delle mascherine ffp2Con due casi nella stessa classe è prevista la didattica digitale integrata per coloro che non hanno avuto la dose di richiamo e hanno completato il ciclo vaccinale da più di 120 giorni e per coloro che sono guariti da più di 120 giorni. Per tutti gli altri è prevista la prosecuzione delle attività in presenza con l’autosorveglianza el’utilizzo di mascherine ffp2. Con tre casi nella stessa classe è prevista la didattica a distanza per dieci giorni per tutta la classe.

FINE DELLA DIRETTA

20.39 Altri 92 Comuni siciliani in zona arancione, una decisione che potrebbe incidere anche sulla scuola: l’elenco

20.02 Valentina Chinnici (Asael): “Le nostre proposte: aumentare vaccinazione di prossimità e intervenire sugli edifici”- La capogruppo Avanti insieme al Comune di Palermo, Valentina Chinnici, ha partecipato alla riunione della task force regionale in rappresentanza dell’Associazione siciliana amministratori enti locali (Asael). All’incontro, spiega, “è emersa subito la dissonanza istituzionale fra Regione e Ufficio scolastico regionale (Usr) da un lato, intenzionati a riaprire subito le scuole, e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia dall’altro, che ha rappresentato le preoccupazioni dei sindaci. Ho chiesto anche io dati più precisi, possibilmente scuola per scuola, degli indicatori dei nuovi casi e della copertura vaccinale accertata in modo che la collettività tutta abbia elementi fondati per valutare l’opportunità del ricorso alla didattica a distanza, che deve comunque restare una pratica assolutamente emergenziale”. “Ho proposto – aggiunge Chinnici – di incrementare la vaccinazione di prossimità attivando centri vaccinali nelle scuole primarie come già avviene nella Regione Puglia e in diversi istituti comprensivi italiani, considerato che la percentuale dei bambini e delle bambine vaccinati dai 5 agli 11 anni è ancora molto bassa, a fronte dell’80% dei vaccinati tra gli 11 e i 19 anni”. “Ma la sfida vera, poiché nei prossimi mesi e anni con il virus Sars-CoV-2 bisognerà imparare a convivere, si giocherà sull’edilizia scolastica – osserva – e sulla possibilità reale di ridurre il numero degli alunni per classe, aumentando l’organico dei docenti e dotando le aule degli impianti di ventilazione meccanica controllata. Sarebbe auspicabile, peraltro, anche in questa direzione, un’ulteriore proroga dei poteri straordinari dei sindaci per snellire e velocizzare le procedure degli appalti di edilizia scolastica leggera, in modo da poter sfruttare anche l’estate 2022 (la terza dall’inizio della pandemia) per procedere con i lavori di rifunzionalizzazione degli ambienti di apprendimento e in particolare dei cortili e spazi esterni, ancora troppo poco utilizzati per problemi di inagibilità o legati alla sicurezza”.

19.21 A Catania, non si sono dati sugli studenti positivi – “Non ci sono stati screening ad hoc” per il mondo della scuola. L’ufficio commissariale per l’emergenza Covid di Catania è chiaro. Le scuole chiuse non avrebbero permesso un tracciamento mirato a studenti, docenti e personale scolastico.

19.00 Le critiche delle scuole cattoliche e delle cooperative “Proviamo sconcerto e disorientamento per la scelta scellerata che, a fronte dell’apertura di tutte le altre attività produttive e ricreative dei nostri territori, penalizza la scuola, privando, ancora una volta, i nostri bambini e i nostri studenti, in modo particolare anche dei disabili e delle fasce fragili, del loro diritto allo studio”. Dopo il caos generato dalle ordinanze dei sindaci per impedire la riapertura delle scuole, è questa la presa di posizione del mondo della scuola con un comunicato congiunto firmato da Sebastiano Maggio, rappresentante dell’Age, Mario Malcangi e Maurizio Nobile dell’Associazione genitori scuole cattoliche, Luciano Ventura di Confcooperative, da padre Vitangelo Carlo Maria Denora S della FIDAE, Dario Cangialosi della Federazione italiana scuole materne e dal rappresentante di Legacoopsociali Giuseppe Fiolo.

18.45 E’ caos nella scuola siciliana: tra ordinanze dei sindaci che dispongono il divieto di rientro tra i banchi, ricorsi e bocciature del Tribunale Amministrativo, la confusione è massima e si procede in ordine sparso. Ieri l’Anci, trovando l’adesione di centinaia di Comuni, aveva dato indicazione ai sindaci di sospendere le lezioni in presenza fino a lunedì prossimo, nonostante la decisione della task force della Regione sul ritorno in classe da oggi, sostenendo che in assenza di dati certi sulla diffusione della pandemia fosse preferibile la Dad. Una linea che comincia a subire, però, le prime sconfessioni nelle aule di giustizia. Il Tar di Catania ha accolto l’istanza del comitato “Scuola in presenza” sospendendo l’efficacia dell’ordinanza del sindaco di Messina che aveva sospeso fino al 23 gennaio la didattica in presenza. Pertanto, dopo la prima giornata di oggi in Dad, da domani gli studenti torneranno in classe. Restano a casa, invece, i ragazzi di Catania che, salvo colpi di scena dell’ultim’ora, torneranno a scuola lunedì 17. In Dad, dopo le ordinanze dei sindaci anche gli studenti di Palermo e quelli agrigentini, in attesa che il Tar. sollecitato da un gruppo di genitori, decida sul ricorso contro i provvedimenti di chiusura. Per i ricorrenti il provvedimento amministrativo dei sindaci è illegittimo perchè la legge nazionale dispone la chiusura delle scuole solo in zone rosse o arancioni e previo parere dell’Asp. E Palermo e Agrigento al momento non sono classificate zone rosse o arancioni. Tesi condivisa anche dai prefetti di Palermo e Trapani (altra città in cui si vieta la didattica in presenza).

17.10 Cimino (M5s), in Sicilia caos sulle riapertura delle scuole – “In Sicilia regna il caos sulla riapertura delle scuole, mentre nel resto d’Italia tutte sono aperte. Rimandare non porta a nulla, occorre aprire e garantire la sicurezza con i mezzi necessari”. La deputata del Movimento 5 Stelle, Rosalba Cimino dopo diverse segnalazioni, interviene sulla questione della riapertura delle scuole in Sicilia, prevista per oggi secondo la Regione, ma rifiutata dalla maggioranza dei sindaci, che hanno deciso di chiudere in attesa degli ultimi dati sulla pandemia: “La Regione non riesce a dialogare con i sindaci e si fa trovare impreparata, scatenando il caos Comune per Comune. – chiarisce Cimino – abbiamo lavorato affinché le lezioni riprendessero in presenza e in sicurezza bisogna evitare chiusure che possono danneggiare ulteriormente i ragazzi, la decisione di ritardare le riaperture delle scuole va contro quello che è stato stabilito dal Governo e per il quale si è battuto il Movimento 5 Stelle. La Regione è invece ancora una volta impreparata: mancano mascherine, dispositivi di protezione e manca il tracciamento dei positivi. È troppo facile addossare ai comuni le responsabilità, bisogna tornare in presenza, in sicurezza, perché a pagarne il prezzo più alto di questo caos sono gli alunni”. La deputata chiede alla Regione più chiarezza sulle decisioni affinché quanto accaduto nella giornata di mercoledì non succeda più: “I genitori, gli insegnanti e tutto il personale scolastico non possono conoscere il loro futuro solo in serata, a poche ore dal suono della campanella, ci vuole una direzione chiara della Regione per una riapertura immediata delle scuole in presenza e uniforme in tutta l’isola”.

16.47 I prefetti di Palermo e Trapani scrivono ai sindaci: atti illegittimi – Nel frattempo i prefetti di Palermo e Trapani intervengono contro la fuga in avanti dei sindaci siciliani sul tema delle chiusure delle scuole e chiedono ai primi cittadini di fare un passo indietro.

15.04 Tar sospende ordinanza di chiusura delle scuole del sindaco di Messina Il Tar di Catania ha accolto l’istanza del comitato “Scuola in presenza” sospendendo l’efficacia dell’ordinanza del sindaco di Messina Cateno De Luca con la quale aveva sospeso fino al 23 gennaio la didattica in presenza nelle scuole di tutto il territorio. Il presidente del tribunale amministrativo regionale, Daniele Burzichelli, ha accolto il ricorso presentato dal Comitato scuola in presenza presieduto da Cesare Natoli. Pertanto, dopo la prima giornata di oggi in Dad, da domani gli studenti torneranno in presenza. A presentare l’istanza sono stati gli avvocati Armando Hyerace, Massimo Nicola Marchese e Aurelio Rundo Sotera

15.01 Cittadini impugnano al Tar le chiusure delle scuole a Palermo e Agrigento – Le ordinanze dei sindaci hanno però vita dura. Un gruppo di cittadini palermitani, tra i quali diversi avvocati e magistrati, ha impugnato davanti al Tar di Palermo le ordinanze con cui i sindaci del capoluogo siciliano e di Agrigento hanno disposto la chiusura delle scuole in contrasto con le indicazioni del Governo. I ricorrenti, rappresentati dall’avvocato Fabrizio Dioguardi, sostengono innanzitutto che il decreto legge con cui l’esecutivo il 7 gennaio ha disciplinato l’attività scolastica in tempo di pandemia al fine di “prevenire il contagio” e di garantire la scuola “in presenza” “esclude che possa restare spazio per l’emanazione di ordinanze contingibili che vengano a regolare diversamente i medesimi settori di attività e che – stante la loro astratta natura ‘contingibile’ – presuppongono che non sia possibile individuare una diversa ‘regola’ della fattispecie”. “Le ordinanze emergenziali – si legge nel ricorso – si giustificano nell’ordinamento solo ove ricorra, oltre all’urgenza, la mancanza di altra regola che abbia previsto la fattispecie e l’abbia regolata”.

14.40 Vittoria Casa “Decisione irresponsabile” – “È del tutto inopportuno che i sindaci siciliani prendano una decisione che ha a che vedere con il futuro di una generazione. Esistono problemi di metodo e di merito. Non è possibile che da più settimane sia avviato un confronto tra i massimi esperti nazionali di pandemia, tra le forze politiche, tra i diversi piani amministrativi, e poi la chiusura delle scuole sia affidata a delle ordinanze comunali. Rimane inoltre la questione di merito: i contagi sono impennati a scuole chiuse per dinamiche che nulla hanno a che vedere con le lezioni in presenza; fino al 16 gennaio, ragazze e ragazzi avranno modo di incontrarsi fuori dalle scuole e senza regole”. A dichiararlo è Vittoria Casa, presidente commissione Cultura Scienza e Istruzione alla Camera. “Rimandare a lunedì l’apertura delle scuole di siciliane – ha concluso Casa – è una decisione inefficace e dannosa. Il caso di Trapani, che addirittura prevede la chiusura fino al 21 gennaio, lascia pensare che sia un prender tempo per creare le condizioni volte a giustificare altri rinvii. Si tratta di un provvedimento che avrà un peso sul futuro di migliaia di ragazze e ragazzi”.

13.29 Bassetti “Vaccinazioni a scuola ottima idea” – “Le vaccinazioni anti-Covid a scuola sarebbero un’idea molto intelligente e uno strumento utile per correre con le immunizzazioni”. A dichiararlo è Matteo Bassetti direttore della Clinica di malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova.

13.19 Zaia “Una scuola su 4 è già in quarantena. Ci sono due tamponi da fare con i bimbi positivi in classe. Ma è inutile fare tanti tamponi: i bambini positivi stiano a casa, come si faceva una volta con la varicella; per una settimana o 10 giorni a casa, e finiva là”. Così Lca Zaia, presidente del Veneto.

12.10 Mancato accordo sul rientro, interviene la Cgil – “Dispiace constatare la totale mancanza di accordo tra le istituzioni del Paese ai vari livelli. Dall’inizio della pandemia ci si è sempre affidati alle valutazioni delle autorità sanitarie, perché occorre agire con precauzione. Per tale ragione, quindi, sono sempre stati fondamentali i dati”. A dichiararlo è il segretario della Flc Cgil Palermo, Fabio Cirino, che chiede certezze sui dati ed esprime forte preoccupazione per non aver adeguato le scuole con i provvedimenti annunciati che avrebbero potuto consentire l’apertura in sicurezza degli istituti scolastici. “Il più grande rammarico – dice Fabio Cirino – è non aver fatto tesoro, in questi anni, dell’esperienza fatta per correre ai ripari. A distanza di due anni non si è fatto nulla di quello che si poteva fare. Le mascherine Ffp2, che per i bambini sono più piccole di quelle degli adulti, sono state date alle scuole? No, e neanche i sistemi di protezione per tutti. Il numero di alunni per classe è diminuito? No. Non è stato assegnato il potenziamento degli organici per sdoppiare le classi, inesistenti i presidi sanitari nelle scuole, i sistemi di areazione non sono stati adeguati. E manca un piano di edilizia scolastica. Insomma, in una sola parola, siamo andati avanti nell’assenza di investimenti mirati”.

11.50 Garantire ai giovani di andare a scuola. “Ci siamo tutti lamentati del governo Conte perché le scuole sono state le prime a chiudere e le ultime a riaprire. Ai ragazzi deve essere garantito il diritto allo studio e quindi di andare a scuola e bene ha fatto il governo a gettare il cuore oltre l’ostacolo e a non rinviare la ripartenza in presenza dopo le festività natalizie. E’ chiaro che il rischio della didattica a distanza c’è, ma non si può ricorrere a questo strumento a meno che non sia assolutamente indispensabile e al momento, in un Paese dove tutto è aperto, non lo è e non può certo essere la scuola la sola a chiudere”. Lo ha detto Licia Ronzulli, vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, ad Agorà su Rai3.

11.00 Scuole aperte o chiuse in Sicilia. Studenti a casa anche a Monreale, Cinisi, Bagheria, Terrasini, Ventimiglia di Sicilia, Carini, Termini Imerese, Capaci, Carini, Termini Imerese, Petralia Sottana, Ciminna, Marineo, Alia, Castronovo di Sicilia, Lercara Friddi, Palazzo Adriano, Prizzi, Roccapalumba, Valledolmo, Vicari, Santa Flavia, Valledolmo, Bisacquino, Campofiorito, Contessa Entellina, Chiusa Sclafani, Palazzo Adriano, Prizzi, Alimena, Altavilla Milicia, Balestrate, Belmonte Mezzagno. I sindaci che hanno predisposto la chiusura hanno incaricato i dirigenti di predisporre la dad. Scuole aperte invece a Partinico.

10.50 Scuole chiuse a Trapani, ma in molti comuni della provincia c’è chi si dissocia. Si torna in classe a Salaparuta, Alcamo, Mazara del Vallo, Marsala, Pantelleria, Petrosino, San Vito, Favignana, Castellamare, Gibellina , Santa Ninfa, Erice, Buseto, Vita, Poggioreale e Salemi. Scuole chiuse a Sciacca, Sambuca di Sicilia, Cattolica Eraclea, Porto Empedocle, Favara,  Cammarata, Racalmuto, Agrigento, Aragona e Licata. Scuole serrate poi a Catania, Gravina, Camporotondo Etneo, Calatgirone, Aci Sant’Antonio, Cstiglione di Sicilia, Randazzo, Misterbianco, Sant’Agata LI Battiati, Acireale, Giarre, Gravina di Catania, San Gregorio di Catania e Valverde. Scuole chiuse a Messina, a Barcellona, Sant’Agata Militello, Capo d’Orlando, Capri Leone, Frazzanò, Galati Mamertino, Longi, Militello Rosmarino, Mirto, San Marco d’Alunzio, Alcara Li Fusi, Tortorici, San Salvatore di Fitalia, Acquedolci, San Fratello, Caronia, Naso, Castell’Umberto, Torrenova, Ucria, Castelmola, Letojanni, Mongiuffi Melia, Gallodoro, Scaletta Zanclea, Furci Siculo, Sant’Alessio Siculo, Itala, Antillo, Savoca, Roccalumera, Pagliara, Mandanici, Nizza di Sicilia, Fiumedinisi, Alì, Santa Teresa di Riva. Niente rientro in classe anche alle Eolie. I sindaci scelgono tutti la stessa linea della chiusura nel Nisseno: Acquaviva Platani, Bompensiere, Butera, Caltanissetta, Campofranco, Delia, Gela, Marianopoli, Mazzarino, Milena, Montedoro, Mussomeli, Niscemi, Resuttano, Riesi, San Cataldo, Santa Caterina Villarmosa, Serradifalco, Sommatino, Sutera, Vallelunga Pratameno e Villalba. Scuole aperte nella città di Ragusa. sura dei primi I sindaci dei Comuni in provincia di Siracusa optano tutti per la chiusura e la dad. Da domenica 9 fino a mercoledì 19 gennaio quasi l’intera provincia di Siracusa è infatti in zona arancione, esclusi Buccheri, Buscemi, Ferla e Cassaro, e quindi le ordinanze rimarrano fino a quando sarà in vigore la nuova zona. Molti comuni ennesi sono in zona arancione e le scuole non riapriranno: Agira, Aidone, Assoro, Barrafranca, Calascibetta, Catenanuova, Centuripe, Cerami, Enna, Gagliano Castelferrato, Leonforte, Nicosia, Nissoria, Piazza Armerina, Pietraperzia, Regalbuto, Sperlinga, Troina, Valguarnera Caropepe e Villarosa.

10.10 Scuole, come tenerle aperte – La scuola è un fattore di propagazione “ma la questione non è se tenere aperte le scuole, bensì come”. La loro chiusura “ha un impatto psicologico fortissimo sui ragazzi, ne condiziona l’educazione e lo sviluppo e crea ineguaglianze” e “ha conseguenze economiche per l’impatto sul lavoro dei genitori”. Lo dice in un’intervista alla Stampa Vittoria Colizza, direttrice del laboratorio EPIcx, consulente del governo francese per tracciare le rotte della pandemia. Dobbiamo adottare “una strategia proattiva anziché rincorrere il virus. Prima di tutto bisogna insistere sull’areazione dei locali. Poi occorre incentivare l’auto-testing, da fare anche a casa, ripetuto a intervalli brevi”. La loro efficacia “è nel ripeterli spesso. In questo modo le chiusure scolastiche si riducono tra il 70 e l’80%”. Lasciare correre un’infezione di un virus o ceppo virale nuovo “è sempre un azzardo – sottolinea – Anche se resta l’obiettivo di vaccinare tutti per abbattere le forme gravi di malattia, l’immunità di gregge è un paradigma inapplicabile quando non si hanno vaccini in grado di proteggere totalmente dall’infezione”.

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