Rese dei conti, annunci, smentite: Musumeci, la crisi è servita - Live Sicilia

Rese dei conti, annunci, smentite: Musumeci, la crisi è servita

Ecco che cosa succede nella maggioranza.

PALERMO – “Qui chi non terrorizza si ammala di terrore”. La crisi della maggioranza del governo regionale si consuma sulle note del “Bombarolo” di Fabrizio De Andrè a colpi di “ordigni” piazzati sapientemente nelle urne di sala d’Ercole. Anche Musumeci tenta la controffensiva, prova a “terrorizzare” paventando le proprie dimissioni (da leggere come un “tutti a casa”) prima, e annunciando un “azzeramento della giunta” poi. Un annuncio a social unificati a cui segue una retromarcia che lascia i commentatori senza parole.

I consigli degli assessori

Le gole profonde del centrodestra sussurrano di un presidente furente e voglioso di sferrare un colpo che lascia il segno. A farlo venire a più miti consigli sarebbero stati nel corso della riunione di giunta i suoi assessori, veri e propri tacchini nel giorno del Ringraziamento anzi dell’azzeramento. Una crisi al buio in un momento così complesso, segnato dal nefasto combinato disposto della recrudescenza della pandemia e dalla mancata approvazione dell’esercizio provvisorio sarebbe stato né più né meno un salto nel vuoto. Rinviare il tutto consente invece di schierare i pontieri e sondare le reali intenzioni dei deputati che pure si sono resi protagonisti di uno smacco senza precedenti. Ragioni plausibili che però, nei fatti provocano un evidente indebolimento di Musumeci che ruggisce sui social promettendo fuoco e fiamme e poi fa marcia indietro. Il ruggito si trasforma in un miagolio. Un autogoal, un regalo graditissimo per gli oppositori. Idem per l’attacco scomposto ai deputati e allo strumento del voto segreto  previsto dalla Costituzione per elezione di tutti gli organi di garanzia del quale si avvarrà ovviamente anche Musumeci quando voterà il futuro presidente della Repubblica. 

La road map

Il presidente che voleva sfidare i partiti si consegna mani e piedi agli stessi chiedendo loro una rosa di nomi di potenziali nuovi assessori. Un’arma a doppio taglio che tuttavia consentirebbe di capire le reali intenzioni degli alleati che potrebbero proporre le seconde linee (segno di un sostegno poco convinto) o dei nomi di peso (che equivale a un via libera alla ricandidatura di Musumeci). Del resto la partita per la ricandidatura è un po’ il non detto di tutta questa surreale vicenda. Una storia ancora tutta da scrivere. Come il fantomatico azzeramento (o rimpastino?) che dovrà attendere. Martedì infatti l’aula si riunirà per l’approvazione dell’esercizio provvisorio, una settimana dopo inizierà la lunga odissea per l’elezione del presidente della Repubblica. Insomma, i tempi potrebbero dilatarsi a dismisura. Ma al netto delle ipotesi e degli scenari c’è sempre il dato incontrovertibile della realtà: una regione impantanata nella morsa della pandemia e senza bilancio approvato. La storia dell’orchestra del Titanic mentre la nave affonda. 


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