Catania, posti Covid: l'affanno resta nelle intensive - Live Sicilia

Catania, posti Covid: l’affanno resta nelle intensive

Ci sono positivi gravi che aspettano nei Pronto Soccorso. Anche se la situazione generale è in miglioramento.
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CATANIA – Il nodo cruciale dell’emergenza pandemica è la terapia intensiva. Il fiato corto è nelle rianimazioni, che stanno lavorando in ‘sold out’. Anche i report ufficiali danno un tasso di saturazione che porterebbe la Sicilia in bilico per la zona arancione. Posti pieni (o quasi) in tutti gli ospedali catanesi che hanno reparti Covid. E questo affanno, purtroppo, ha delle ripercussioni, anche nelle attese ai Pronto Soccorso. I numeri sono scesi – e di molto – rispetto alle scorse settimane, la riconversione di alcune unità operative ha portato benefici, ma è ‘l’alta intensità’ di cui si ha carenza. Significa intensiva e sub intensiva. Un paziente ultraottentenne è in area covid del Pronto Soccorso da oltre 230 ore. Pallottoliere alla mano, quasi 10 giorni. E c’è anche chi supera le 100 ore di attesa.

Snocciolando numeri concreti, in modo da dare una fotografia più attuale possibile – anche perché la situazione è sempre in evoluzione, ora per ora, giorno dopo giorno – il totale dei positivi in attesa nei Pronto Soccorso sono una quarantina, ma non tutti per destinati ad un ricovero. La situazione più critica al PS del Policlinico con 17 pazienti in area Covid, quasi tutti in ventilazione meccanica. Al Pronto Soccorso del Garibaldi Centro, erano una decina nella prima ora del mattino. Qui al reparto di Rianimazione “la pressione” è diminuita rispetto ai giorni scorsi. E ci sono state anche trasferimenti a media intensità per alcuni pazienti che sono riusciti a superare le fasi più critica. Buone notizie che sollevano anche gli umori di chi lavora in trincea ormai da due anni.

Al Cannizzaro, invece, sono 17. Ma come dette non sono tutti da ricoverare. Alcuni pazienti infatti vengono valutati, trattati e se possibile dimessi a domicilio. A breve 5 o 6 pazienti saranno ricoverati. I più gravi restano i non vaccinati. Al momento i sei posti di terapia intensiva sono occupati, mentre in area medica ci sono letti liberi.


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