Palermo, comunali e aumento Irpef: ecco il piano di riequilibrio -Live Sicilia

Palermo, comunali e aumento Irpef: ecco il piano di riequilibrio

Cosa contiene il maxi emendamento approvato dalla giunta Orlando che programma aumenti orari e assunzioni

PALERMO – Aumenti orari per la categorie A e B anticipati, passaggio a tempo pieno per i dipendenti di categoria C e D, nuove assunzioni e stabilizzazioni, ma anche: aumento delle tariffe del mercato ittico e del mercato ortofrutticolo, aumento del tariffario per le spese di istruttoria, di segreteria e per le certificazioni urbanistiche e modifiche, con possibili aumenti, al Canone unico patrimoniale (tassa sul suolo pubblico e sulla pubblicità, ndr).

Dopo averlo annunciato, ieri la giunta comunale, guidata dal sindaco Leoluca Orlando ha varato il maxi emendamento al piano di riequilibrio. Un maxi emendamento che non risparmia nessuno e che è destinato a lasciare scontenti tutti. Così deve essere, però, per evitare il dissesto. Salirà l’Irpef per tutti, i servizi a domanda individuale dovranno essere coperti al 36 per cento ma senza dubbio gli aumenti saranno inferiori se si considera che in caso di ‘fallimento’ del Comune di Palermo la compartecipazione dei cittadini salirebbe al 100 per cento.

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Basile: permangono criticità

Nel frattempo, però persistono anche alcune criticità. A enuclearle è lo stesso Ragioniere generale del Comune di Palermo Bosuslav Basile. I punti sono sette. Per il tecnico occorrerà fare di più (e comunque monitorare costantemente) la capacità di riscossione dell’Ente locale, occorre attuare al più presto le misure correttive indicate dai dirigenti, approvare al più presto le nuove tariffe, evitare per i prossimi 20 anni perdite d’esercizio delle partecipate. E ancora. Occorre definire al più presto una transazione da parte dell’Amat del valore di 111 milioni e capire che conseguenze ha l’annullamento della gara per l’assegnazione delle superfici pubblicitarie per cui era previsto un incasso di 5,5 milioni.

L’ultimo punto critico delineato dal Basile è anche il più delicato perchè coinvolge l’architrave su cui si fonda la riscrittura del piano di riequilibrio ed è la tenuta dell’accordo con Roma. Lo Stato infatti ha stanziato delle risorse per salvare Palermo. E la giunta ha modificato il piano di riequilibrio prevedendone l’utilizzo. Oltre 69 milioni sono già stati incassati, altri 57 arriveranno fra il 2022 e il 2023 ma l’accesso al contributo straordinario, ricorda Basile, ha come “indefettibile presupposto” l’approvazione del piano da parte di Sala delle Lapidi e l’invio della documentazione alla Corte dei conti e alla Commissione ministeriale per la stabilità finanziaria degli Enti locali.

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Il riequilibrio e la necessità di avere personale

La riscrittura promette, anzitutto, qualche spiraglio al pubblico impiego. Non certo per fare un regalo, ma per evitare che gli uffici si svuotino e che i servizi non possano essere garantiti. Uno dei capitoli revisionato del piano dice a chiare lettere. Il comune non piò avere meno 5mila dipendenti. Questa è una “soglia imprescindibile, al di sotto della quale non sussisterebbero le condizioni di garanzia del funzionamento dell’Ente”.

Stabilizzazioni, aumenti orari e assunzioni sono quindi imprescindibili al di là dello stato di crisi. Quattro sono le principali azioni immaginate. Anzitutto ci sono la stabilizzazione di 90 lavoratori socialmente utili, che “non incide sui fondi comunali, bensì si pone a carico dei trasferimenti statali” e il passaggio a tempo pieno di tutto il personale della categorie più alte (C e D) a partire dal maggio 2022.

Dal 2025 al 2028 il Comune prevede di tornare ad assumere 500 persone. Altre 900 saranno inserite nell’amministrazione fra il 2032 e il 2037. Inoltre occorrerà assumere anche dirigenti. Già è in corso l’assunzione di 11 tecnici. Poi serviranno due dirigenti contabili, otto amministrativi e quattro avvocati

Prima fra il 2022 e il 2024 ci saranno gli aumenti orari per le categorie più basse (a e B). Alcuni passeranno a 21 ore e altri al 36.

Un aumento per ogni settore

La già accennata lista degli aumenti, coinvolgerà tutti i settori. In generale il costo della vita nella Città sarà più caro. L’unico costo che sembra non crescerà è quello delle mense comunali, delle politiche giovanili e degli asili nido. Poi sono previste azioni nel piano di riequilibrio sugli impianti sportivi, sul mercato ittico e su quello ortofrutticolo, sui musei e sui servizi funebri. In totale da queste voci dovranno arrivare 2,49 milioni di euro.

La giunta ha previsto poi aumenti anche per i servizi amministrativi. Questi dovranno però essere successivamente definiti. Crescerà in modo variabile l’Irpef e 9 milioni dovrebbero arrivare dall’addizionale comunale sui diritti di imbarco portuali.

Infine c’è la tegola sulla Tari 2021 le cui tariffe andavano approvate entro il 31 luglio 2021, data di scadenza dell’approvazione del preventivo. La questione è contenuta a conclusione del parere contabile, favorevole, alla delibera da parte del ragioniere generale del Comune Bohuslav Basile. “Poiché il termine ultimo stabilito dalla normativa vigente per l’approvazione del bilancio di previsione 2021/2023 è spirato il 31 luglio 2021 – segnala Il ragioniere generale -, l’eventuale approvazione tardiva della proposta di deliberazione relativa alle tariffe TARI 2021 sarebbe viziata da illegittimità”. Rimane da comprendere quindi quale sarà il prossimo passo su questo punto che potrebbe creare ulteriori criticità.

Le reazioni

Intanto il 31 gennaio si avvicina. E arrivano le prime reazioni dei consiglieri comunali.

“La Giunta – ha commentato Ugo Forello del gruppo Oso – ha approvato un piano strampalato e colmo di previsioni di entrata irrealizzabili, che si fonda su un unico fondamento: a pagare tutte le conseguenze dei disastri commessi in questi anni dall’amministrazione e dei buchi di bilancio, saranno i cittadini palermitani con aumenti di tasse intollerabili”.

“Non consentiremo a Orlando e alla sua giunta dei peggiori di mettere le mani nelle tasche dei cittadini, siamo pronti alle barricate”. Lo dice il capogruppo di Iv al consiglio comunale di Palermo Dario Chinnici, commentando l’emendamento al piano di riequilibrio approvato ieri dalla giunta comunale. “L’emendamento non risolve alcuna criticità e conferma che l’unico obiettivo del sindaco è quello di aumentare le tasse – continua Chinnici – L’aumento previsto dell’Irpef e dei servizi a domanda individuale sarà l’ennesima mazzata su chi già paga e in cambio non riceverà alcun miglioramento dei servizi. Le centinaia di milioni che arriveranno da Roma non serviranno a cambiare il volto di questa città, ma solo a mantenere un disastroso status quo. Italia Viva farà le barricate in Aula per evitare l’ennesimo scempio”.

“Più che un piano di riequilibrio, l’emendamento presentato in giunta conferma come questo sia un piano del salasso per i palermitani – queste le dichiarazioni del Presidente dell’Assemblea nazionale di + Europa Fabrizio Ferrandelli – Chi ha causato, in 10 anni di gestione, il disequilibrio di bilancio pensa ancora una volta ad aumentare le tasse come unica misura per coprire i buchi. Come se non fossero bastati i milioni di euro erogati dal governo nazionale per i ristori e indirizzati verso il pozzo di S. Patrizio dei conti. Nonostante gli sforzi di responsabilità, temo che a questo punto non ci sia molto da fare se non attendere di levare il timone a chi sta facendo affondare la città e rimetterla in moto su nuove rotte e verso nuovi approdi”.


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