Ritornerà molto probabilmente a carico di ignoti il fascicolo sull’omicidio dell’avvocato Enzo Fragalà, assassinato il 23 febbraio dell’anno scorso. Anche per il secondo indagato, un pregiudicato di 31 anni, la Procura ha chiesto l’archiviazione. Gli esami condotti dai carabinieri del Ris di Messina, infatti, lo hanno scagionato. Sui suoi abiti e su quelli del penalista non sono state trovate tracce comparabili di Dna. Gli inquirenti sono ancora al lavoro per individuare l’aggressore dell’avvocato e le indagini proseguono a tutto campo.
Rimane alta l’attenzione sulla pista mafiosa e diversi interrogatori in carcere sono stati condotti in queste settimane. Non si abbandonano, però, anche le indagini sul fronte della droga (il nome del penalista era venuto fuori in un processo per un maxitraffico di cocaina che vede tra gli imputati Matteo Bologna, originario di Partinico, presunto narcos ritenuto ai vertici di una banda che smerciava droga tra la Germania, l’Olanda, il Belgio e la Sicilia) e sulle altre piste: dalla prefazione, con le sue opinioni sul terrorismo, al libro di Ruggiero Capone “Br Esoteriche”, al lavoro della commissione parlamentare Mitrokin, alle denunce sui possibili rischi di stoccaggio di rifiuti tossici nella miniera ennese di Pasquasia.