Sala delle Lapidi si prepara ad affrontare, probabilmente, l’ultimo atto importante della consiliatura, ovvero il bilancio di previsione per il 2011. In realtà alle prossime elezioni manca ancora quasi un anno, ma da settembre partirà la campagna elettorale per eleggere il successore di Diego Cammarata e a quel punto a Palazzo delle Aquile non si parlerà d’altro.
Ricevuto il parere dei revisori dei conti, che hanno approvato lo schema di bilancio evidenziando però alcune criticità legate alle società partecipate, all’aumento della Tarsu e al fenomeno patologico dei debiti fuori bilancio, da oggi inizieranno due settimane di fuoco. Le commissioni interessate avranno cinque giorni di tempo per esprimere un parere sullo schema mentre gli inquilini di piazza Pretoria saranno impegnati questa settimana ad approvare gli atti propedeutici alla manovra, ascoltare i commissari straordinari dell’Amia che chiedono un adeguamento del contratto di servizio e discutere, come vorrebbe il centrodestra, dell’aumento del coefficiente Tarsu che permetterebbe ad Amia di restituire 12 milioni alla Regione in dieci anni anziché tre.
Dal 27 al 30 giugno, invece, sarà la volta del bilancio vero e proprio. Il termine sulla carta è improrogabile, ma anche se venisse sforato comporterebbe solo l’invio di un commissario ad acta che darebbe al consiglio qualche altro giorno. Il centrodestra sa che questo sarà l’ultimo bilancio prima della campagna elettorale e proverà a non alzare i toni, per evitare uno scontro frontale con le opposizioni che farebbe partire in anticipo la corsa alla poltrona del primo cittadino. Circola la voce che addirittura il sindaco sarebbe pronto a fare quanto non ha mai fatto in tutta la consiliatura, ovvero partecipare ai lavori del Consiglio, pur di riportare il confronto su toni più miti.
Ma tatticismi a parte, sul bilancio i partiti avranno spazi di manovra ristrettissimi. La maggior parte della spesa corrente è assorbita da stipendi e società partecipate, i soldi sono ridotti all’osso e solo con gli avanzi di bilancio del 2010, che saranno a disposizione solo a luglio approvato il consuntivo, si potrà sperare di fare qualcosa. Parte dei fondi che si vorrebbero investire dipendono dalla vendita di beni che potrebbero non essere mai venduti o da improbabili utili derivati dalle partecipate, per non parlare dei cinque milioni di euro che andranno restituiti entro dicembre alla Protezione civile per l’emergenza Gesip: in poche parole un bilancio lacrime e sangue, che segnerà però l’inizio della successione a Diego Cammarata che, in questo momento, deve fare i conti anche con un’altra successione, quella alla guida dell’Anci Sicilia. I comuni isolani, infatti, hanno convocato il congresso per il 23 luglio e in quell’occasione Cammarata dovrà dare le dimissioni e verrà eletto il suo sostituto: uno smacco per il sindaco di Palermo, che fino all’ultimo ha provato in tutti i modi a non perdere un incarico così prestigioso.