PALERMO – Le Idi di Marzo: i congiurati “pugnalano” il loro Cesare. La data del 15 marzo è foriera di simboli. La faida interna a Forza Italia, complice la data, sembra confermarlo. Come anticipato in mattinata la fronda dei filomusumeciani va avanti e domani mattina ha convocato il gruppo dell’Ars per eleggere il nuovo capogruppo. Mettere da parte Tommaso Calderone, uomo vicinissimo a Miccichè, equivale né più né meno a una dichiarazione di guerra.
Una risposta al messaggio lanciato dal presidente Miccichè di azzerare le Commissioni (come anticipato da Live Sicilia) per sottrarre ai dissidenti lo scettro del potere. La comunicazione arriva in serata con una nota secca e incontrovertibile. “Nella prospettiva di un rilancio dell’azione politica di Forza Italia in Sicilia, quale partito liberale e popolare saldamente ancorato alla prospettiva e ai valori del centrodestra di governo, come indicato dal presidente Silvio Berlusconi, si rende nota l’avvenuta convocazione del gruppo parlamentare azzurro all’Ars per domani, mercoledì 16 marzo alle ore 10.30, per procedere all’elezione del nuovo capogruppo”. Parole come pietre alle quali aggiungere i nomi dei deputati in calce alla missiva. Mario Caputo, Riccardo Savona, Marco Falcone, Margherita La Rocca Ruvolo, Alfio Papale, Stefano Pellegrino, Riccardo Gallo Afflitto. Pallottoliere alla mano sette deputati su tredici: la maggioranza. Insomma, le acque agitate si sono trasformate in un vero e proprio tsunami destinato a cambiare le carte in tavola. In attesa della prossima mossa.