“La nostra attesa è che domani l’Agenzia europea dei medicinali Ema possa dare il via libera ai vaccini adattati contro la variante Omicron e poi seguirà il pronunciamento dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa. Contiamo di avere già a metà settembre la disponibilità di nuovi vaccini aggiornati”. Lo ha affermato il ministro della salute, Roberto Speranza, a Radio Capital, invitando “i soggetti fragili e gli over60 ad avere un secondo richiamo del vaccino anti-Covid”.
Il ministro ha anche parlato della quarantena che devono osservare i positivi: “C’è un parere del Consiglio superiore di sanità (Css) che è in arrivo e appena sarà formalizzato faremo le opportune valutazioni. Quello che è certo è che se una persona è positiva deve restare a casa, questa è l’indicazione molto netta e chiara. Sul numero dei giorni la valutazione in queste ore viene fatta dal Css. Secondo le indicazioni del Css – ha affermato – se una persona è positiva lo è, sintomi o non sintomi, e se lo è deve stare in isolamento per evitare il diffondersi del contagio”.
A breve gli studenti torneranno tra i banchi, con questo si torna a discutere dell’obbligo di mascherina: “L’Iss non prevede l’obbligo di mascherina a scuola se non per categorie particolarmente fragili, poi lo stesso Iss dice che bisognerà valutare come sempre l’andamento epidemiologico. Come sempre manterremo un livello di monitoraggio e attenzione per cui è evidente che l’evoluzione epidemiologica ha sempre il suo peso”.
“L’obiettivo è avere lezioni in sicurezza e in presenza e penso che ci siano le condizioni per farlo. Siamo in una fase diversa e possiamo permetterci di affrontare il Covid che però è ancora un tema con cui fare i conti, tuttavia ora abbiamo strumenti che prima non avevamo. Quindi – ha sottolineato Speranza – possiamo guardare con più fiducia al futuro e questo vale per la scuola e anche le altre attività”. L’esperienza più dura, ha proseguito, “è alle spalle grazie ad una straordinaria campagna di vaccinazione ma questo non significa far finta che il Covid non c’è più. Io faccio il ministro della Salute e devo dire le cose come stanno, anche se in campagna elettorale è bello dire che tutto è finito”.