PALERMO – La discussione generale sul ddl sulle variazioni di bilancio, approvato stamattina in seconda commissione, tiene banco a Sala d’Ercole. Sul governo, neanche a dirlo, si scatena una grandinata di critiche. La seduta, mordi e fuggi, è aperta dall’assessore all’economia, Marco Falcone, che relaziona sul testo. “Un vero e proprio assestamento di bilancio così andiamo ad accantonare 68 milioni di euro che serviranno per creare un accantonamento positivo per sostenere e coprire alcune irregolarità segnalate dalla Corte dei Conti”, dice in aula Falcone. E spiega perché è stato abrogato l’articolo uno: “il Parlamento non si è ancora espresso in via definitiva e le risorse in questione si potranno spendere nel 2023”. Spiegazioni che non bastano al deputato dem Antonello Cracolici che colpisce a muso duro. “Se non c’è la legge di Stabilita non si capisce come la Regione poteva metterla in bilancio. Ma senza la pubblicazione in Gazzetta siamo nel campo delle suggestioni che ricordano quelle del predecessore dell’assessore Falcone”, ruggisce. E critica l’accordo del 16 dicembre “sottoscritto senza mettere al corrente la commissione Bilancio”.
“Non è un accordo, ma una Caporetto”, dice. Il deputato pentastellato Luigi Sunseri lancia una bordata. “Il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, era salito a Roma a chiedere 650 milioni, è tornato con 200 milioni, rinunciando a più di 8 miliardi. Semplicemente imbarazzante: un accordo capestro sulla testa dei siciliani”, dice. Non meno duro l’intervento del capogruppo del Pd Michele Catanzaro: “Questo accordo siglato al ribasso per la nostra Regione mi preoccupa perché non è chiaro he cosa è successo, noi non sappiamo che cosa troviamo nell’accordo, ci sono tante domande che rimangono senza risposta: il Pd per questo presenta un odg per invitare il governo a fare chiarezza”, spiega. Poi la palla passa al leghista Vincenzo Figuccia che prova a gettare acqua sul fuoco. “La riscrittura del ddl è frutto della mediazione con le opposizioni. Ed è quindi strumentale da parte loro l’utilizzo di toni critici.
Si tratta di un assestamento tecnico necessario e propedeutico allo slancio che arriverà con la finanziaria”, argomenta. “I sondaggi rappresentano come ci sia grande fiducia nell’operato del Presidente Schifani e del suo Governo e sono certo che i Siciliani stanno vedendo bene”, dice.
Critiche all’indirizzo del governo arrivano anche dalla pentastellata Martina Ardizzone. L’assessore Marco Falcone nella replica difende il ddl sulle variazioni rispondendo alle opposizioni. “Nessuna fantasia legislativa, non capisco le preoccupazioni dei colleghi: i tempi del cronoprogramma stilato in commissione dei capigruppo è stato rispettato”, dice. E annuncia. “Domani arriverà all’Ars il ddl di bilancio e finanziaria con il parere dei revisori dei conti, il 29 in giunta adotteremo l’esercizio provvisorio che subito dopo arriverà in aula per l’approvazione. Diversamente si potrà procedere con la gestione provvisoria, anche fino all’approvazione di bilancio e finanziaria”, spiega. Facendo un rapido calcolo se l’esercizio provvisorio verrà approvato dalla giunta il 29 dicembre appare improbabile che si possa ottenere il via libera in aula entro il 31 rendendo praticamente certa l’ipotesi “gestione provvisoria”. Cala il sipario: l’aula è convocata per domani pomeriggio.