Daniela, da eroina a precaria: "Traditi dalla politica"

“Covid, da eroina a precaria: traditi dalla politica”

La storia di Daniela Pecoraro, tecnico informatico: "E' arrivato chiunque".

Daniela Pecoraro, precaria Covid, trentotto anni, palermitana, ha pubblicato su Facebook un video appassionato per raccontare la generosità di una stagione che, in molti casi, non sarà nemmeno prorogata. Lunghi mesi di ansia, di lavoro strenuo, senza mai buttare un’occhiata all’orologio. Un’esperienza fondamentale per le ragazze e i ragazzi che, adesso, si sentono traditi dalla politica. Ecco le sue parole.

“Ho cominciato a lavorare il 22 febbraio 2021 all’Asp di Palermo, come assistente tecnico informatico. Qualche tempo dopo sono stata chiamata da Villa Sofia, come amministrativa, oggi, magari, avrei qualche possibilità. Per gli informatici non c’è niente. Mi occupavo della vaccinazione nelle case di riposo, nelle rsa, e nei cta, i centri terapeutici assistiti. Accompagnavo i medici e pensavo al caricamento di dati, coordinando le attività e i report. Prestavo servizio in luoghi in cui il contagio correva”.

“Abbiamo fatto tutti di tutto, con abnegazione, senza mai pensare all’orario – racconta Daniela -. Avevo tanta paura, perché ho un parente trapiantato, dunque, immunosoppresso. Temevo di portare il virus a casa, con conseguenze inimmaginabili. All’inizio c’erano problemi perfino con il computer e ci siamo dati da fare con i pc da casa”.

“Non c’è stata vera progettualità nei nostri confronti, eppure ci sono tanti progetti, anche alla luce del Pnrr, per sfruttare le competenze e quello che abbiamo maturato. Se parli con chiunque, chiunque ti dirà che la sanità ha un grande bisogno di amministrativi e tecnici informatici. Per un cambio medico, sai quanto tempo si aspetta? Anche per l’esenzione ticket. Noi siamo stati indispensabili per le cose ordinarie”.

“Mi sento tradita e strumentalizzata dalla politica – conclude Daniela Pecoraro -. In campagna elettorale è venuto chiunque, per rassicurarci, invece… Eravamo eroi ora siamo precari, cioè non siamo niente. Io non voglio una linea preferenziale, lo so che è necessario un concorso. Voglio soltanto una possibilità. Non vogliamo che sia scritta la parola fine”. (rp)

Daniela Pecoraro

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