CATANIA – Catania 25 aprile: corteo, stamattina, nel capoluogo etneo per il 78° anniversario della Liberazione d’Italia dal nazifascismo organizzato dall’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia). In piazza Dante, alla deposizione della Corona d’Alloro nella chiesa di San Nicolò l’Arena in ricordo dei caduti nella guerra di liberazione, era presente il Ministro alla Protezione Civile e alle Politiche del Mare Nello Musumeci.
Catania 25 aprile: il corteo
La manifestazione, partita da piazza Palestro, ha attraversato via Plebiscito, via Garibaldi, via Vittorio Emanuele, dove è stata deposta una corona d’alloro sotto la lapide di Graziella e Salvatore Giuffrida, proseguendo fino alla lapide, posta nel cortile del palazzo comunale, dedicata ai partigiani catanesi con la deposizione di un’altra Corona di Alloro in memoria.
Il corteo si è concluso in piazza Stesicoro con il Coro Scatenato che ha intonato i canti della festa di liberazione del 25 aprile (“Bella Ciao”, su tutti) e la deposizione di fiori presso la lapide commemorativa di Salvatore Novembre, originario di Enna, ucciso alle 19,30 dell’8 luglio del 1960 in via Etnea con un colpo di pistola durante una manifestazione.
“Il ripudio di tutte le guerre”
“Un 25 aprile con al centro i valori portanti della nostra Repubblica, l’antifascismo, la tutela di tutti i diritti sociali e civili, l’indivisibilità della Repubblica, minacciata dall’Autonomia Differenziata, l’uguaglianza dei diritti, i valori dell’accoglienza e il ripudio di tutte le guerre, alimentate dall’invio di armi e la centralità della Pace” dichiara Pina Palella presidente provinciale ANPI.
Gli omaggi ai caduti e l’Albero Rosso
Prima del Corteo la deposizione di una Corona di Alloro nel vestibolo del Sacrario Militare della chiesa di San Nicolò l’Arena, in piazza Dante. Erano presenti alla commemorazione dei caduti il Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare Nello Musumeci, i rappresentanti dell’ANPI Provinciale, il Prefetto Maria Carmela Librizzi, il vice commissario straordinario Bernardo Campo e l’Arcivescovo metropolita Monsignore Luigi Renna.
Sempre alle 9 una corona di fiori è stata deposta in piazza Alcalà presso il platano meglio conosciuto come “Avvulu Russu” per ricordare la deportazione, avvenuta nei primi mesi del 1939, di 45 uomini accusati di “pederastia passiva” reato considerato, dal Regime Fascista, contro il “buon costume” e “l’integrità della razza”.