"I deputati costano troppo | Ecco la mia busta paga" - Live Sicilia

“I deputati costano troppo | Ecco la mia busta paga”

Tra indennità, diaria e rimborsi, lo "stipendio" di un deputato sfiora i ventimila euro lordi e supera i12 mila euro netti al mese. Ma non finisce qui, perché circa la metà dei parlamentari si assicurano anche un "gettone extra". Leggi le cifre nel dettaglio.

LA PROVOCAZIONE DI CATENO DE LUCA
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PALERMO – “Abbiamo dovuto aspettare lo scandalo della Regione Lazio per apprendere dai giornali siciliani notizie sui soldi che la casta politica di maggioranza ed opposizione ha percepito in questi anni senza dare conto di come sono stati utilizzati”. L’ultima provocazione di Cateno De Luca affonda dritto al cuore del problema. La questione, insomma, non è più e non è solo “quanto costa la politica”, vista come mondo a sè, saturo di privilegi e paradossi. L’ormai ex deputato regionale e candidato alla Presidenza della Regione Siciliana di Rivoluzione Siciliana attacca: “Ecco quanto costa il singolo politico”. E per rendere conto di questo fatto, si affida al più convincente degli elementi: il documento. In questo caso, la busta paga. “Voglio vedere chi avrà il coraggio di pubblicarla”, sfida De Luca.

Eccola allora la busta paga di un deputato regionale. La trovate nella foto. E noi ve la descriviamo nel dettaglio. Con una precisazione: le cifre diffuse da De Luca sono del 2009. Da allora, sono intervenuti alcuni tagli, da quantificare, pressapoco, nel 10%. E anche su questi, tra poco, scenderemo nel dettaglio.

Intanto, partiamo dal dato complessivo: l’indennità complessiva lorda di un parlamentare siciliano nel 2009 sfiora i ventimila euro al mese. Che al netto delle ritenute diventa di 12.700 euro circa. Non tutto, ovviamente, va nelle tasche del parlamentare, visto che la busta paga recapitata dagli uffici dell’Assemblea riassume alla voce “Indennità parlamentare” quelle che sono in realtà le somme riguardanti appunto la “Indennità propriamente detta” e quelle definite “Rimborso delle spese per l’esercizio del mandato parlamentare” (che nella busta paga di De Luca ammontano a 11.703,64 euro lordi) e che vanno ai gruppi parlamentari. Le altre voci riguardano la “indennità di trasporto su gomma” (1.331 euro lordi come “quota parte mensile” dell’indennità annua di 15.979 euro per il deputato che deve percorrere, per giungere all’Ars, più di 100 chilometri), il rimborso per le spese di viaggio (altri 2.523,96 euro lordi come rimborso trimestrale – la somma totale è di 10.095,84 annui per ogni deputato), infine, ecco 345 euro di rimborso mensile per spese telefoniche. Così si arriva quindi a sfiorare i ventimila euro lordi al mese.

Come detto, su queste somme sono intervenuti alcuni provvedimenti di riduzione, voluti dalla Presidenza dell’assemblea e anche da norme nazionali. “Per effetto di provvedimenti intervenuti nel corso del 2011, – si legge ad esempio sul sito dell’Ars – l’indennità parlamentare che superi l’importo annuo di 90.000 euro è stata decurtata del 10%. Inoltre, nel caso in cui il deputato abbia altri redditi derivanti da attività lavorativa superiori al 15% dell’indennità parlamentare la stessa è decurtata del 20%. A decorrere dal mese di febbraio 2012, – prosegue la nota – l’indennità spettante ai deputati dell’Ars, è stata ridotta di 1.300 euro. In conseguenza dei suddetti provvedimenti, l’’importo mensile spettante dal primo febbraio 2012 è pari ad euro 5.101,68 al netto della ritenuta fiscale, nonché delle quote contributive per la pensione e l’assistenza sanitaria integrativa, nel caso di decurtazione del 10% ovvero ad euro 4.781,04 nel caso di decurtazione del 20%”. Una riduzione che ne ha seguito un’altra, del 2011, anno in cui anche la “diaria” è scesa dai 4 mila ai 3.500 euro circa. Somme comunque, “di tutto rispetto”.

Ma a dirla tutta, per molti deputati, la festa non finisce qui. Ed è lo stesso De Luca a segnalare “che circa il 40% dei deputati hanno incarichi aggiuntivi con ulteriori somme che variano dalle mille ai cinquemila euro mensili in più”. Notazione giusta nel merito. Meno nei numeri. Perché i deputati destinatari di un “gettone extra”, sono anche di più: rappresentano infatti la metà (quasi) esatta dell’Assemblea regionale. Per loro, insomma, ecco la cosiddetta “indennità di funzione”. Una cifra che oscilla Dai 7.700 euro mensili ricevuti dal presidente dell’Ars Cascio ai 414,52 euro erogati ai segretari delle commissioni permanenti legislative. Sono ben 44 su 89 i parlamentari siciliani che godono del “gettone extra”. Si tratta, per l’Ars, di una spesa da circa 100 mila euro al mese, 1,2 milioni l’anno.

Per fare cosa? Oltre all’indennità del presidente Francesco Cascio (7.700 euro al mese, come dicevamo) le somme aggiuntive allo stipendio-base vanno ai due vicepresidenti dell’Ars, ai deputati questori (sono in tre), ai deputati segretari e presidenti delle commissioni (stessa indennità per 10 onorevoli), ai vicepresidenti di commissione (sono 19) e ai segretari delle commissioni (9 in tutto). Senza contare il bonus concesso ai capigruppo dei partiti in Assemblea, deciso in autonomia dai singoli gruppi.

Tanto per parlare di cifre, a parte quello del presidente dell’Assemblea, i gettoni più preziosi sono distribuiti ai vice. In questa legislatura erano due: Santi Formica, del Pdl, vicepresidente vicario in quanto più anziano del collega Camillo Oddo del Pd. Per loro un’indennità mensile ulteriore di 5.149,56 euro.

I deputati questori, secondo Statuto, invece, “sovrintendono alla polizia, ai servizi dell’Assemblea ed al cerimoniale; provvedono alla gestione dei fondi a disposizione dell’Assemblea. Predispongono inoltre il progetto di bilancio ed il conto consuntivo dell’Assemblea, che sono deliberati dal Consiglio di Presidenza. E in quel progetto di bilancio, ovviamente, sono comprese le loro indennità. Per Giovanni Ardizzone (Udc), che è anche il presidente del Collegio, Paolo Ruggirello (Mpa) e Baldassare Gucciardi (Pd), ecco 4.642,63 euro in più al mese.

Stessa cifra (3.316,16 euro al mese), invece, per i presidenti delle Commissioni e per i deputati segretari. Questi ultimi, insieme al presidente, ai vicepresidenti e ai questori fanno parte del consiglio di presidenza dell’Ars. I segretari sono due: Edoardo Leanza (Pdl) e Giuseppe Gennuso (Mpa). Per loro, come detto, uguale indennità dei presidenti delle commissioni Riccardo Savona di Aps (Bilancio e programmazione), Salvino Caputo (Attività produttive) e Fabio Mancuso (Ambiente e territorio) del Pdl, Salvatore Lentini (Cultura, formazione e lavoro) e Orazio Ragusa (Qualità della legislazione) dell’Udc, Giuseppe Laccoto (Servizi sociali e sanitari) e Lillo Speziale (Commissione d’inchiesta sulla mafia) del Pd , Francesco Musotto dell’Mpa (Esame attività dell’Ue). Sono diciannove, invece, i vicepresidenti (per loro indennità mensile aggiuntiva di 829,04 euro). Infine, ecco i segretari. Nove in tutto. Per loro, una “miseria” di 414,52 euro in più al mese. Se ne faranno una ragione.


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