ROMA – L’ipotesi di norma di deroga al tetto degli stipendi, “riguarda l’assunzione di dipendenti, ovvero ingegneri ed esperti con le massime competenze, da parte della Società e non è rivolta al Presidente e all’Ad e in generale al Consiglio di Amministrazione.” Così l’ad Pietro Ciucci della Società Stretto di Messina raggiunto telefonicamente dall’ANSA sottolineando che la società assumerà 100 risorse da Anas e Rfi aziende per le quali il tetto non è previsto.
“Nessun costo aggiuntivo per le casse pubbliche”
“In altre parole – afferma ancora l’ad Ciucci, non ci sarebbe un costo aggiuntivo per la finanza pubblica. È noto che per altre società comparabili dell’area pubblica non si applica il tetto agli stipendi. La società ha ricevuto dal Governo e dal Parlamento il compito di realizzare il Ponte sullo Stretto di Messina, un investimento di oltre 10 miliardi di euro, il più grande investimento italiano degli ultimi decenni e il ponte sospeso più lungo al mondo che sta riscuotendo interesse a livello mondiale”. “Per affrontare questo straordinario progetto la Società deve poter contare sulle migliori professionalità ingegneristiche e tecniche per poter dialogare, negoziare e controllare tutti i soggetti italiani e internazionali coinvolti nella realizzazione che possono contare su organizzazioni di primo livello”, conclude Ciucci.