PALERMO – Selezione dei direttori generali delle azione sanitarie, sorpresa in commissione all’Ars: spunta il documento con la presa d’atto, da parte dell’assessorato al ramo, che la procedura sia conclusa.
Si tratta di quattro pagine, compreso il verbale originale con l’elenco dei 49 idonei, anticipato da LiveSicilia. Con una novità, che rischia di far franare le polemiche politiche: la graduatoria firmata era stata “trasmessa” a procedura conclusa, si legge nella presa d’atto, “l’1 agosto”, cioè quasi cinque giorni prima della diffusione dei nomi. LEGGI L’ELENCO DEI 49 IDONEI – TUTTI I NOMI
La procedura di selezione dei direttori generali
L’assessorato guidato da Giovanna Volo richiama tutte le fasi della procedura di scelta dei nuovi direttori generali. Dalla legge del 2016, che stabiliva le modalità di selezione, con una commissione composta da “esperti”, alla proposta al presidente della Regione di una “rosa di candidati, nell’ambito dei quali viene scelto quello che presenta requisiti maggiormente coerenti con le caratteristiche dell’incarico da attribuire”. Nel decreto depositato in Commissione, viene richiamata anche la sostituzione del dirigente generale del dipartimento per la Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, con l’avvocato generale Giovanni Bologna, per “l’adozione degli atti relativi al procedimento di selezione per il conferimento degli incarichi di direttore generale delle aziende”.
La graduatoria della discordia
“Il fantomatico elenco, ammesso che esista, non ha nessun valore”. Il deputato regionale Giuseppe Lombardo era intervenuto, la scorsa settimana, ventilando un possibile blocco delle procedure. Il presidente della Commissione Sanità Giuseppe Laccoto, aveva convocato un’apposita seduta, iniziata oggi alle 11.00 e poi interrotta per la stesura di una risoluzione. Il presidente Renato Schifani aveva comunicato di non disporre dell’elenco e Fratelli d’Italia aveva rilanciato la palla. Alla fine, l’elenco è stato depositato in commissione Sanità e nel verbale non c’è traccia dei “maggiormente idonei”, tra l’altro previsti nel bando. Il verbale firmato contiene soltanto i nominativi degli idonei.
La presa d’atto
“Si prende atto – scrive l’assessorato – della conclusione dei lavori della Commissione…e in particolare degli esiti della procedura di selezione contenuti nell’allegato n. 6 del verbale n. 5”. Adesso tocca alla politica scegliere i prossimi direttori generali.
Lombardo (MpA): “Attenersi ai criteri di selezione del bando”
Il deputato regionale dei Popolari e Autonomisti, Giuseppe Lombardo, al termine di un confronto serrato con i rappresentanti del Governo regionale, ha sottolineato “l’importanza di attenersi scrupolosamente alle prescrizioni contenute nel bando di selezione, a garanzia di un processo di individuazione dei soggetti idonei a ricoprire l’incarico di Direttore Generale conforme ai criteri stabiliti nel bando di selezione e nel rispetto dei principi di trasparenza, equità e professionalità”.
“Il rispetto delle disposizioni contenute nell’avviso di selezione – ha concluso Lombardo – contribuirà a garantire una scelta rigorosa e oggettiva dei futuri Direttori Generali, contribuendo a rafforzare ulteriormente il sistema sanitario regionale e la qualità dei servizi resi ai cittadini siciliani”.
De Luca (M5S): “Gestione scriteriata, ci tiriamo fuori”
“La gestione scriteriata e interessata delle nomine dei dirigenti della sanità siciliana è la metafora di un sistema allo sbando. Alla politica evidentemente sta più a cuore il piazzamento di uomini di propria fiducia ai vertici della sanità che non le risposte alla domanda di salute dei siciliani”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca, a conclusione dei lavori della commissione salute dell’Ars, convocata per fare luce sulla questione degli elenchi dei candidati a dirigere la sanità siciliana messi a punto dalla commissione esaminatrice.
“È un sistema che non ci piace e pertanto abbiamo abbandonato i lavori della commissione salute dell’Ars che, dopo un’animata discussione, ha votato una risoluzione per invitare Schifani a scegliere i nuovi dirigenti sia tra quelli inseriti nel primo elenco di ‘maggiormente idonei’ che tra quelli del secondo di ‘meno idonei’, nei fatti sconfessando il lavoro della commissione esaminatrice”.