Camporotondo, "Heil Hitler" e braccio teso in Consiglio - Live Sicilia

Camporotondo, “Heil Hitler” e braccio teso in Consiglio: scoppia il caso

L'autore del gesto è Giuseppe Montesano. Il video

CATANIA – “Heil Hitler” in consiglio comunale a Camporotondo Etneo. E braccio teso. L’autore è Giuseppe Montesano, eletto in “Liberi e Forti”, civica di matrice autonomista che ha raccolto l’eredità del sindaco uscente Filippo Privitera e sostenuto la candidatura a primo cittadino di Alberto Cardillo alle scorse amministrative. Una nota di sarcasmo per protestare contro le disposizioni del presidente del civico consesso circa i tempi del dibattito in aula, dedicato al bilancio comunale. (Bilancio che, per essere approvato, ha reso necessario dell’invio da parte della Regione di un commissario). Un gesto che va però decisamente oltre il linguaggio consentito all’interno delle sedi istituzionali, tanto da far strabuzzare gli occhi – come si vede nel video – anche ai colleghi del gruppo d’opposizione.

La condanna del sindaco

Dura la condanna di Filippo Rapisarda, primo cittadino di Camporotondo Etneo. “Io potrei dissociarmi, gridare vergogna sui social incitando all’odio ma l’unica cosa che posso auspicarmi per il paese del quale sono primo cittadino sono le dimissioni immediate del consigliere in questione”, ha fatto sapere via social.

“Le scuse non possono bastare – aggiunge il sindaco – quando il gesto è così grave e sarebbe stato opportuno che il capogruppo di opposizione si allontanasse moralmente da tale gesto insieme agli altri consiglieri di opposizione”.

Rapisarda, esponente vicino al vicegovernatore Luca Sammartino (Prima l’Italia), aggiunge un passaggio di condanna anche contro il profilo adottato ultimamente dal gruppo d’opposizione in aula. “Trovo stomachevoli i teatrini ai quali puntualmente la minoranza ci costringe ad assistere, sia tra i banchi del consiglio che tra i loro sostenitori in aula, ma questa volta è stato superato un limite etico e morale che non può e non deve essere ignorato”.

La difesa dell’opposizione

Difende l’esponente dell’opposizione, pur prendendo le distanze dal gesto evocativo di ben altre tragedie, Filippo Privitera. “Il sindaco, che non ha detto una parola in seduta, mentre sottovoce suggeriva al presidente di non consentire la dichiarazione al consigliere di opposizione, in realtà non ha colto insieme al presidente la reazione ai comportamenti dittatoriali reiterati ad ogni Consiglio comunale del presidente”.

E insiste: “Cercano la notizia – dice l’ex primo cittadino – nonostante le scuse del consigliere stesso per avere utilizzato quella terminologia che era chiaramente rivolta non a un inneggiare ai totalitarismi, ma all’atteggiamento ancora una volta prevaricatore da parte del presidente che, per favorire la maggioranza, piega il regolamento a loro uso e consumo”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI