PALERMO – Il camion su cui stava lavorando precipitò in una scarpata. Rosario Nicoletti morì sul colpo. Aveva 54 anni. Con l’accusa di omicidio colposo sono stati rinviati a giudizio i rappresentanti della Ceit e dell’Enel. Sono, rispettivamente, l’impresa alle cui dipendenze lavorava la vittima e quella che commissionò l’intervento sulla linea elettrica nelle campagne di Monreale.
Sono finiti sotto processo Alessandro De Meis (amministratore delegato della Ceit), Francesco D’Onofrio (delegato per la sicurezza della stessa azienda), Paolo Genova (capo cantiere), Maurizio Mazzotti (dirigente Enel), Roberto Nisci (legale rappresentante Enel), Carmelo Catalano (responsabile lavori Enel) e le due stesse imprese.
Nicoletti precipitò da un altezza di quattro metri mentre si trovava su un cestello elevatore. Il mezzo che lo reggeva, parcheggiato in discesa, scivolò nel burrone. Tutta colpa, secondo il pubblico ministero Vania Contrafatto, del mancato rispetto dei protocolli di sicurezza che imponevano di piazzare dei cunei che bloccassero le gomme del mezzo pesante.
Davanti al giudice per le indagini preliminari Nicola Aiello si sono costituti parte civile i familiari della vittima: la moglie e i tre figli. Il processo inizierà il 7 febbraio 2013. Gli imputati cercheranno di dimostrare che si è trattato di una tragica fatalità.