CATANIA – Innovazione, filiera corta, creazione di piccole imprese, biodiversità ma anche risparmio della risorsa idrica. Sono le principali parole chiave di “EtnaSaffron Innovation”, il progetto nato in Sicilia orientale che giunge a conclusione.
“EtnaSaffron Innovation” ha puntato a ottimizzare la coltivazione dello zafferano, in particolare proprio quello etneo, e a offrire nuovi modelli di business alle aziende agricole produttrici della spezia dalle molte proprietà, anche inedite, come quelle cosmetiche e nutraceutiche.
I risultati del progetto
Venerdì 10 maggio, a partire dalle ore 10, nell’Aula Magna Iannaccone del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A) dell’ Università di Catania (via Valdisavoia, 5), saranno diffusi i risultati del progetto.
L’obiettivo primario “è quello di verificare l’utilizzo dello zafferano, – spiegano i responsabili del progetto- e dunque le cultivar con le migliori prestazioni nell’area etnea, nelle sue molecole bioattive per le applicazioni cosmetiche e nutraceutiche, recuperando la biomassa attualmente di scarto e diminuendo i costi di impianto”.
Sei partner
Il progetto “EtnaSaffron Innovation” è promosso da sei partner: capofila è la società “Biocampi” che dal 2016 coltiva in pieno campo zafferano e bacche di Goji, con la partecipazione di tre aziende agricole (“Ligulaglossa”, “Orlando” e “Cavallaro”), dell’Università degli studi di Catania – Dipartimento Agricoltura Alimentazione e Ambiente, e di “Marricrio”, cooperativa sociale.
All’incontro di venerdì 10 maggio moderato da Luciano Ventura, segretario generale di Confcooperative Sicilia, interverranno Mario D’Amico, direttore del Dipartimento Di3A, per i saluti; Salvatore Lamacchia, presidente della Bio Campi, Maria Rosa Battiato, dirigente UO S9.04 dell’ Ispettorato Agricoltura di Catania.
Seguirà la proiezione di video e testimonianze del progetto “EtnaSaffron Innovation” su “Nuove prospettive per lo zafferano dell’Etna: food, cosmesi e nutraceutica”, a cura della Coop Marricrio.ù
Tra qualità e sostenibilità
Alle 10.30 saranno divulgati i risultati scientifici; interverranno Umberto Anastasi e Concetta Scepi del Dipartimento Di3A sul tema “Performance produttiva e qualità del prodotto dello zafferano coltivato nell’areale etneo. Risultati delle attività UNICT”.
Alle 11 sarà la volta di “Coltivazione dello zafferano (Crocus sativus L.) fuori suolo. Primi risultati”, a cura di Valeria Cavallaro, C.S.E.I. Catania e Antonio C. Barbera, UniCt. Alle 11,30 sarà affrontato il tema della sostenibilità economica con il consulente esterno Marco Romito.
Alle 12 sarà la volta dell’ intervento sul tema “Il progetto e il territorio” di Ignazio Puglisi, presidente del GAL Terre dell’Etna e dell’Alcantara.
Dopo gli interventi, le conclusioni saranno affidate a Ignazio Mannino, dell’ ufficio di diretta collaborazione dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca.