Siccità, Cartabellotta: "Emergenza senza precedenti, cosa faremo"

Siccità, Cartabellotta: “Emergenza senza precedenti, ecco cosa faremo”

Il dirigente generale del dipartimento Agricoltura a tutto campo

PALERMO – Mezzo miliardo di euro di danni già accertati, colture e migliaia di imprese a rischio. Dario Cartabellotta è il dirigente generale del dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana. L’analisi dello scenario, le contromisure: l’intervista.

Qual è lo stato dell’agricoltura in Sicilia?
“La situazione è peggiorata, non sono arrivate le precipitazioni che si aspettavamo, prima la crisi ha interessato la zootecnica, adesso il grano duro e la maggior parte dell’acqua rimasta negli invasi deve servire le utenze potabili: sono entrate in sofferenza tutte le colture irrigue”.

Si ricorda di un’annata simile alla Regione?
“Neanche il 1990 e il 2002, considerate le peggiori degli ultimi 50 anni, sono paragonabili a quello che sta accadendo quest’anno. Negli ultimi 100 anni non si era mai vista qualcosa di simile. Ieri la giunta ha dichiarato che c’è una circostanza ‘eccezionale’ che ci consente di ottenere alcune deroghe sulla politica agricola comunitaria”.

In pratica ci sono degli obblighi che gli agricoltori devono rispettare
“Esatto, hanno obblighi con l’Europa. Il fatto che gli agricoltori non stiano realizzando la produzione di grano non è colpa loro, ma della circostanza ‘eccezionale’. In questo modo l’agricoltore continuerà a ricevere il proprio contributo europeo, anche senza produzione”.

Che fine ha fatto la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale?
“Sono stati finanziati interventi per circa 20 milioni di euro, che riguardano l’emergenza idropotabile, il coordinamento è in capo a Salvo Cocina”.

Quali misure ha proposto la Regione per l’agricoltura?
“Ieri finalmente è stato pubblicato il bando per il voucher foraggio, che darà il diritto di avere questo buono per ottenere il foraggio e la commissione Bilancio ha inserito ulteriori 10 milioni di euro, tutti destinati agli allevatori che hanno subìto danni, era la misura più attesa dalle organizzazioni di categoria”.

Siete riusciti a quantificare le perdite?
“Sono in corso di stima, sul settore cerealicolo e zootecnico stiamo parlando di 500 milioni di euro. Se dovessero estendersi ulteriormente i danni parleremmo di miliardi”.

Rispetto a queste perdite cosa farà il dipartimento agricoltura?
“La normativa europea prevede il regime delle assicurazioni, stiamo cercando di intervenire con un piano straordinario di interventi in modo che gli agricoltori possano dotarsi di pozzi, laghetti e riuso di acque reflue per contrastare, negli anni che verranno, circostanze come quelle attuali. Su questo c’è già una proposta del governo Schifani da 20 milioni di euro, andata in commissione Bilancio. Stiamo parlando di un piano massiccio di investimenti per la prevenzione della siccità per i prossimi anni”.

Non teme che queste misure siano insufficienti rispetto alle esigenze attuali?
“La dichiarazione di circostanza ‘eccezionale’, considerando la mancanza di fatturato, è opportuno che si trascini anche la sospensione di tutto ciò che è previdenziale, le imposte, come già hanno fatto molti istituti bancari, anche una dilatazione dei pagamenti delle rate”.

Ma questa cosa è in capo alle banche o interverrà la Regione?
“C’è un riconoscimento pubblico che l’agricoltura siciliana è in una situazione di crisi gravissima, è giusto consentire agli agricoltori di continuare l’attività imprenditoriale”.

Con la siccità la produzione regionale rischia gravemente?
“Il sistema agricolo vale 10 miliardi di euro, compreso l’agroalimentare, olio, vino, uva. Il timore fondato è che l’eccellenza della produzione siciliana possa subire un’ulteriore battuta d’arresto venendo meno la materia prima del prodotto. Mi riferisco alle arance di Ribera, le pesche di Bivona, tutte a rischio per la mancanza d’acqua. Si sta cercando di evitare che le piante possano seccare, non si rischia solo la produzione, ma anche il danno dell’investimento per la creazione delle colture”.

Sarà possibile irrigare questi impianti?
“Ci sono volumi idrici ridotti che ti consentono di evitare di perdere il vigneto o l’agrumeto. In una situazione del genere diversificare le fonti idriche, con le acque reflue per esempio, come a Castelvetrano, diventa necessario”.

C’è qualcosa che potete fare in più?
“È cambiato il regime delle precipitazioni, ci sono meno giorni piovosi e in quei giorni piove una maggiore quantità d’acqua, la dobbiamo intercettare, dobbiamo incrementare laghi collinari e pozzi, tutte quelle che sono riserve d’accumulo. Sono fondamentali per l’agricoltura siciliana”.

Che messaggio manda agli agricoltori?
“È una situazione difficile, la Regione sarà al loro fianco in questi tempi di difficoltà”.

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