PALERMO – Sette mesi ciascuno di carcere con la sospensione condizionale della pena e la non menzione del casellario giudiziario. Cade l’accusa di rapina ma regge quella di lesioni e arriva la condanna per Lupe Scrò e Diletta De Francisci.
Le due imputate avrebbero aggredito due donne alla Vucciria. Il contesto non è degradato. Al contrario vittime e imputate appartengono ad ceto sociale medio alto.
La violenza dopo una serata
Era il 16 febbraio del 2020 quando, al termine di una serata tra amici in uno dei locali più frequentati del popolare mercato nel centro storico di Palermo, le due vittime furono raggiunte da una raffica di pugni e calci.
Una violenza tanto gratuita quanto brutale. Le due donne si sarebbero trovate nel posto sbagliato al momento sbagliato. Una delle due sarebbe stata picchiata anche una volta finita a terra dopo i primi colpi.
L’amica cercò di fermare gli aggressori e finì pure lei per prenderle. Le strapparono via anche la borsa e il cellulare. Successivamente si arrivò all’identificazione delle due imputate.
Le amiche, entrambe sanguinanti, furono trasportate dai sanitari del 118 al Policlinico. Si sono costituite parte civile con l’assistenza dell’avvocato Mariangela Cicero.
“Violenza che ha inferto una grande sofferenza”
“La fredda e cinica modalità con cui sono state poste in essere le condotte – spiega il legale – ha inferto alle mie assistite e alle loro famiglie una grande sofferenza. Un’aggressione tutta al femminile che non può non generare un serio senso di allarme sociale. Mi ritengo davvero soddisfatta dopo un lungo e laborioso percorso dibattimentale che finalmente si è concluso con una pronuncia ampiamente satisfattiva anche sotto il profilo risarcitorio”.
Il tribunale presieduto da Fabrizio La Cascia, infatti, ha riconosciuto un risarcimento danni di 5.400 euro ciascuno alle due donne, oltre al pagamento delle spese processuali.
La difesa ha sempre contestato la ricostruzione dell’accusa.