C’è il capomafia Salvo Madonia, già detenuto al carcere duro, tra gli otto arrestati dalla Dia di Caltanissetta nell’ambito della nuova inchiesta sulla strage di Capaci. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata notificata anche ad altre sette persone, tutte già detenute. Tra loro Cosimo D’Amato, un pescatore di Santa Flavia (Palermo), finito in manette nel novembre scorso su ordine dei pm di Firenze che indagano sulle stragi mafiose del ’93.
Secondo gli inquirenti, avrebbe fornito l’esplosivo utilizzato per gli attentati di Roma, Firenze e Milano. I pm nisseni gli contestano di avere procurato alle cosche anche il tritolo usato per l’eccidio di Capaci. D’Amato avrebbe recuperato l’esplosivo da residuati bellici che erano in mare. Gli altri arrestati sono Giuseppe Barranca, Cristofaro Cannella, Cosimo Lo Nigro, Giorgio Pizzo, Vittorio Tutino e Lorenzo Tinnirello, tutti in carcere già da tempo, con condanne pesanti per reati di mafia ed omicidio. La nuova inchiesta, che si è basata soprattutto sulle dichiarazioni dei pentiti Gaspare Spatuzza e Fabio Tranchina, ha consentito di fare emergere il ruolo della famiglia mafiosa di Brancaccio nella preparazione e nell’esecuzione dell’attentato.