Se questa è la serie B... | Impariamo a lottare - Live Sicilia

Se questa è la serie B… | Impariamo a lottare

Dobbiamo cambiar registro e mi aspetto finalmente di vedere la mano di Gattuso, il suo cuore, la sua grinta, in ognuno dei rosanero che scenderanno in campo. E per tutti i novanta minuti.

Il processo della domenica
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PALERMO – Com’è dura l’avventura! Se questa è la serie B, prima il Palermo impara a lottare prima farà valere la sua leadership, quella che gli è stata assegnata, come diritto di casta, da tutti, semplici suonatori e direttori d’orchestra: “Palermo-super, squadrone destinato a dominare il campionato”. Sarà vero. Non discuto, ma sin dalla prima partita s’è visto che sarà tutt’altro che facile, anche perché tutto questo “can-can” sulla presunta schiacciante superiorità dei rosanero non ha fatto altro che caricare gli avversari ( e sarò così ogni domenica, pardon, ogni sabato) e irretire i giocatori di Gattuso. Che è entrato in campo che gli si leggeva nel volto tutta la tensione accumulata in questo mese e mezzo di preparazione: occhi di fuoco e grinta spianata, come dipendessero solo da lui e da nessun altro le sorti di questo campionato. Gli è passato davanti Novellino, altro soggetto “incendiario”, un motivatore come pochi, e i due si sono salutati affabilmente, con il nostro a carezzargli la nuca, come farebbe un buon papà con un suo figliolo troppo vispo. E appena dato il calcio d’inizio, subito i canarini si sono avventati mentre il Palermo tocchettava in linea orizzontale e Gattuso già smaniava in panchina. In panchina? Si fa per dire, visto che ha seguito tutta la partita, in piedi, a due centimetri dalla linea dell’area tecnica. E si vedeva che era nervoso, che quel che succedeva in campo non gli piaceva per niente e allora si girava, si consultava col suo vice, il fido “Riccio” e gli faceva sempre la stessa domanda: “Come ti pare che stiamo andando?”. E quello “tistiava”, anziché rispondergli a parole, perché non ce n’era bisogno: si vedeva da lontano che mentre il Modena correva e picchiava il Palermo continuava con i suoi sterili fraseggi a centrocampo e perfino in difesa.

E mentre il duo di Sky Nucera-Onofri, adibito al commento della partita, pareva più interessato alle frenesie di Gattuso e Novellino che alle fasi dell’incontro: “Giunti a metà del primo tempo, possiamo dare la palma del più indisciplinato a Novellino”, diceva Nucera e l’altro: “Sì, è vero, Novellino si agita molto di più di Gattuso e oltrepassa troppo spesso l’area tecnica!”. Insomma, già la serie B non fa delirare i buongustai, ma questi due ci mettono del loro e così si capisce ancor di più che cosa abbiamo perduto, dopo nove anni: la serie A, altro calcio, altro spettacolo. Qui, invece, ci sono due super pagati signori di Sky che chiacchierano del più e del meno, che interpretano dal labiale le parole che dicono i due allenatori, come si trattasse di rivelazioni clamorose ed invece erano i soliti urli, le solite imprecazioni. E se all’anticipo di ieri tra Reggina e Bari avevo potuto permettermi il lusso di annoiarmi e perfino di dormicchiare tra uno sbadiglio e l’altro, tutto questo, se c’è il Palermo, non mi è consentito, perché il tifo è una cosa seria e non ammette né distrazioni né tanto meno indifferenza. Quindi, solo sofferenza, nervi tesi, mal di stomaco e unghie più che mangiate semplicemente divorate. Dove siamo finiti?, mi chiedevo mentre un modestissimo ma vogliosissimo Modena schiacciava il “super-Palermo” nella sua area di rigore. Domanda retorica, tipica di un tifoso che vede solo la propria squadra, la vede anche se non c’è, che trema di paura, che si rattrappisce nella sua area piccola anche se davanti non ha uno squadrone e uno come Mazzarani sembra Cristiano Ronaldo, perché è il solo, tra ventidue, che sa dar del “tu” alla palla e, quindi, nel grigiore generale, risplende come una stella. Altro che cavalcata solitaria, quello che sto vedendo fino al 44’ del primo tempo è un rantolo lunghissimo, che prelude al peggio. E invece, siccome il calcio è sempre stupefacente, non arriva il peggio ma… il gol del vantaggio rosanero. E a siglarlo è Andelkovic, l’unico “ex” della partita: incorna di testa su corner di Dybala (l’unica cosa bella dell’intera partita della “Joya” argentina) e mette dentro. 1-0 per il Palermo, mentre impazza la protesta di tutto il Modena perché l’angolo forse non era del Palermo. Ma tant’è, così vanno le cose. Giochi male e passi in vantaggio, giochi bene – penso a domenica scorsa col Verona – e prendi gol. E penso: vuoi vedere che è cambiato il vento? Vuoi vedere che l’unica che ha preso sul serio la faccenda che noi siamo i superfavoriti della serie B è la dea bendata, quella che per tutta l’intera passata stagione ci ha solo guardato in cagnesco?

Finalmente un po’ di fortuna, era ora! Questo ho pensato e in un baleno ho dimenticato l’antispettacolo offerto sin lì dalla mia squadra e ho cominciato a pensar positivo: “Con questo c… andremo lontano, ne sono sicuro!”. Al fischio di chiusura del primo tempo s’è visto Novellino scattare come una molla, liberarsi del tentativo di blocco operato da un paio dei suoi panchinari e puntare direttamente verso il guardalinee. Nella foga ha sorpassato Gattuso, senza degnarlo di uno sguardo e solo per un pelo è stato placcato in extremis, prima di piombare sul collaboratore dell’arbitro. “Andrà meglio nella ripresa” – ho pensato – Gattuso saprà come rianimare i suoi uomini. Così gli facciamo il secondo gol e chiudiamo la partita!”. Pensiero stupendo, può farlo solo un tifoso, visto l’andazzo del primo tempo. Infatti, la ripresa è un assalto all’arma bianca del Modena, con Mazzarani ancora più scatenato e inafferrabile, specie per uno come Pisano che, con tutto il rispetto per la sua abnegazione, non è all’altezza di tanto avversario. Quello se lo beve nello scatto, se lo mangia nel dribbling e perfino nei tackles. Così becchiamo la seconda clamorosa traversa, dopo quella del primo tempo e continuiamo ad essere sbattuti come fuscelli ad ogni incursione del succitato Mazzarani e del subentrato Surraco. Che indovina il meritatissimo pareggio a pochi minuti dal 90’. 1-1 e giustizia è fatta! E pensiero stupendo, (nato al gol di Andelkovic circa il vento nuovo che favorirebbe quest’anno il Palermo) che svanisce in un baleno. Così com’era arrivato. E sabato al “Barbera” c’è l’Empoli, che ha rifilato tre gol al Latina, con l’ex Maccarone letteralmente scatenato: dobbiamo cambiar registro e mi aspetto finalmente di vedere la mano di Gattuso, il suo cuore, la sua grinta, in ognuno dei rosanero che scenderanno in campo. E per tutti i novanta minuti.


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