"Crocetta nostro leader | Marino, nessuna polemica" - Live Sicilia

“Crocetta nostro leader | Marino, nessuna polemica”

Parla di Giacinto: "Il movimento è forte e ben radicato nei territori e nessuno dall'esterno può permettersi di parlare di scioglimento e cose del genere". Dipasquale: "Volevano azzerarci". Malafarina: "L'assessore all'Energia? Non è un'offesa chiedere di chiarire in commissione".

PALERMO- “Rosario Crocetta è e resta il nostro leader”. Altro che scioglimento. Il Megafono non lascia, ma raddoppia. Anzi, moltiplica. Fissando nei prossimi giorni un “tour” di convention in giro per la Sicilia, illustrato oggi dai parlamentari regionali Di Giacinto, Oddo, Malafarina e Dipasquale. Prima tappa a Ragusa, il 14 dicembre prossimo. A presenziare, il presidente della Regione. “Che rimane la guida del nostro movimento”, precisa il capogruppo Di Giacinto, nonostante il recente passaggio del governatore al gruppo parlamentare del Partito democratico, seguito alle roventi polemiche tra i dirigenti democratici e il governo.

“Il Pd dice che dovremmo scioglierci? – si chiede il deputato Nino Oddo – non capisco perché dovremmo ascoltare le indicazioni di persone che stanno fuori dal Megafono. Non si è compresa bene – prosegue – la peculiarità di una forza politica che è la somma e la risultante di aree ed esperienze diverse. Non siamo una succursale del Pd. Non siamo una corrente, né un partito alternativo al Pd. Siamo una forza che dà un contributo aggiuntivo al patrimonio del centrosinistra. Nel nostro caso, il 2+2 ha fatto cinque. A questo gruppo appartengo io, che ho un passato e un futuro da socialista, l’onorevole Dipasquale che ha una storia diversa fortemente radicata nel territorio, Antonio Malafarina che è il più classico esponente della società civile, e infine – il lapsus di Oddo – il presidente Crocetta che è da anni un dirigente di uno dei più grandi partiti italiani”.

Ma Crocetta a quel gruppo non appartiene più, dopo le sollecitazioni del “suo” partito. “Abbiamo preso atto – spiega Di Giacinto – della decisione del governatore, del resto richiesta a gran voce da quello che è, da anni, il partito al quale è iscritto. Non c’è nessun problema e tantomeno astio nei suoi confronti”. Anzi. Il passaggio tra le fila dei deputati Pd sembra non aver cambiato molto. “Crocetta è e resta il nostro leader politico”. Fondatore e ispiratore del Movimento. “Sapevamo cosa eravamo – incalza Nello Dipasquale – e cosa siamo adesso. Qualcuno forse ha fatto confusione, e ha puntato ad azzerare la nostra struttura e persino la nostra capacità di intendere e di volere. Volevano distruggere – aggiunge – in maniera scientifica un’esperienza positiva nata grazie a Rosario Crocetta”.

“Il Megafono – spiega Antonio Malafarina – nasce da un’idea di Crocetta e oggi è molto più radicato nei territori di quanto si creda. Solo a Palermo esistano 40 circoli, a Messina altrettanto, a Catania non esiste paese dove non ci sia qualcuno che sposi la causa del Megafono”.

Intanto, i rapporti tra il Movimento e il governo, proprio nelle ultime ore, sono stati molto tesi. In particolare, con l’assessore all’Energia Nicolò Marino che ha definito “deprecabili” le dichiarazioni dei deputati del Megafono che hanno chiesto all’assessore di presentarsi in Aula per spiegare i motivi dello “strappo” col superconsulente Antonello Pezzini. “Non capiamo – dice Oddo – dove stia il problema. Abbiamo solo chiesto all’assessore di riferire in commissione. Tutto il resto della polemica non è stata fatta dal gruppo di parlamentare. Noi abbiamo interesse, così come il presidente Crocetta, che vada a buon fine il Patto dei sindaci. Temiamo solo che quel ragionamento si possa perdere nei meandri dei vari assessorati”.

“Non ho alcuna intenzione – ribadisce Malafarina – di alimentare polemiche. Ma sconti non ne facciamo a nessuno. Chiedere di affrontare i fatti in Aula non è un’offesa per nessuno. Soprattutto se si è convinti della forza delle proprie idee”. Insomma, il problema c’è. Anche se i deputati scelgono i toni bassi. Fino al punto da assicurare, con Di Giacinto, “la piena fiducia nei confronti dell’assessore Marino”.

Niente polemiche, insomma. Bisogna pensare alle “cose da fare”. Che verranno approfondite nel corso delle convention annunciate dal Megafono. La prima, a Ragusa, come detto. Si parlerà di infrastrutture, in quell’occasione. “Ma la Sicilia – precisa Malafarina dovrà cambiare pelle. E nel corso dei vari incontri illustreremo ai siciliani le nostre idee sulla fiscalità sostenibile, racconteremo che abbiamo avviato un’indagine sulle società partecipate, spiegheremo cosa abbiamo in mente per il turismo, per l’artigianato e soprattutto per lo sviluppo dell’agricoltura”. Tutto condito con una spolverata, non proprio originale, di riferimenti alle “vere” risorse della Sicilia (“il sole e il mare”), e alla sua posizione “di crocevia del Mediterraneo”. Anche questi temi finiranno dentro le convention del Movimento. Che si rafforza. E rilancia. Presenzierà, in quelle occasioni, Rosario Crocetta. Il presidente della Regione, dirigente del Pd e leader del Megafono.


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