La Finanziaria-bis all'Ars | Crocetta: "Basta polemiche" - Live Sicilia

La Finanziaria-bis all’Ars | Crocetta: “Basta polemiche”

La manovra è giunta in commissione bilancio. Scompare la "norma della discordia" con la quale si apriva alla modifica dei contratti dei dipendenti pubblici. Il governatore: "Vogliamo evitare qualsiasi polemica. Questa è una finanziaria con 'finalità sociali'. Allo sviluppo penseremo in un secondo momento".

"Stipendi garantiti"
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PALERMO – Il maxiemendamento è giunto in commissione bilancio subito dopo pranzo. Ma l’esame potrebbe slittare a venerdì prossimo. Oggi all’Ars l’assessore Roberto Agnello illustrerà ai deputati gli aspetti salienti della Finanziaria bis, riscritta dopo il decreto-Renzi e dopo i colloqui di ieri col ministero dell’Economia. Salta la “norma della discordia”, fortemente criticata dai sindacati e dal deputato Pd Antonello Cracolici, quella che prevedeva la possibilità di rivedere i contratti dei dipendenti pubblici. La conferma arriva direttamente dal presidente Crocetta: “Ho chiesto di togliere quella norma – ha detto il governatore – per due motivi. Il primo è che si tratta di una norma inutile, visto che la possibilità di applicare contratti di solidarietà è prevista dalla contrattistica, dalle norme. Il secondo motivo è legato alla nostra intenzione di evitare ogni polemica e ogni strumentalizzazione”.

Per il resto, il maxiemendamento definito ieri in serata da Crocetta e dall’assessore Agnello consisterà, di fatto, nella indicazione della copertura finanziaria per i tagli previsti dal decreto Renzi (circa 89 milioni) e per il patto di stabilità. “Per il resto – spiega il presidente della Regione – ci siamo solo impegnati per garantire gli stipendi. Questa è, di fatto, una manovra con ‘finalità sociali’. Le norme per lo sviluppo saranno previsto in un distinto disegno di legge che porteremo presto a Palazzo dei Normanni. Ma per il momento era necessario assicurare i finanziamenti agli enti regionali, ai teatri, alle fondazioni. A circa 25 mila siciliani”.

L’assessore Agnello, intanto, entrando nel dettaglio della “manovrina” ha confermato la possibilità di utilizzare l’extragettito delle imposte Irpef e Irap come “competenza” e non come “cassa”. Una sorta di “anticipazione”, quindi, che permetterebbe di ricavare qualcosa come 190 milioni. Somme che verrebbero utilizzate in parte (poco meno di 90 milioni) per “neutralizzare” gli effetti del decreto Renzi attraverso il quale vengono chiesti ulteriori sacrifici alle Regioni a Statuto speciale. Il resto, invece, servirà per scongelare parte delle voci accantonate nell’allegato 2 della Finanziaria-bis impugnata dal commissario (voci che ammontano oggi a circa 320 milioni di euro) o per il rispetto del patto di stabilità interno.

Prima di portare il testo in commissione, l’assessore Agnello in mattinata ha voluto incontrare i sindacati confederali.Presenti Enzo Abbinanti per la Fp Cgil, Gigi Caracausi e Paolo Montera per la Fp Cisl e Giovanni Guadalupi e Alberto Piletto per la Uil Fpl.  Le sigle avrebbero sottolineato “la gravità della situazione in cui versano gli enti anche alla luce delle dichiarazioni per niente rassicuranti del Presidente della Regione riportate dalla stampa questa mattina rispetto alla paventata possibilità di rivedere i contratti dei lavoratori”. Si tratta della norma prevista dal secondo comma dell’articolo 15, che avrebbe “aperto” alla possibilità di rivedere i contratti anche per i dipendenti pubblici e quella di utilizzare i “contratti di solidarietà” anche per i lavoratori delle partecipate. Un articolo che alla fine, come detto, verrà “cancellato”.

“L’assessore – proseguono infatti i rappresentanti sindacali – ha mostrato disponibilità al dialogo con le parti sociali e ha a sua volta rappresentato le gravi difficoltà che sta incontrando per varare la manovra aggiuntiva; ma la cosa più importante è che ha condiviso la nostra contrarietà nei confronti di norme che ledono i diritti dei lavoratori e le prerogative della contrattazione comunicandoci di aver già predisposto un emendamento ad hoc per modificarle”. Rassicurazioni che, per il momento, avrebbero convinto i sindacati che a conclusione dell’incontro evidenziano “l’importanza del risultato raggiunto con l’impegno dell’assessore a intervenire sulla norma, ma mantengono alta l’attenzione sulla grave situazione finanziaria e sui conseguenti provvedimenti del Governo regionale, in difesa del lavoro e del servizio pubblico”.

Ma dalle prime notizie circolate sul documento depositato in questi minuti in commissione, ecco anche qualche preoccupazione. “Il governo regionale – ha detto ad esempio il presidente regionale della Cna Giuseppe Cascone – deve avere il coraggio di superare la ‘logica della sopravvivenza’ e inserire già dalla manovra correttiva interventi a sostegno dello sviluppo e del lavoro vero per rilanciare l’economia in Sicilia. Ci rendiamo conto delle difficoltà finanziarie della Regione – prosegue Cascone – ma così come si trovano i fondi per pagare sacche di precariato e svariate forme di sussidi, chiediamo che si stanzino le risorse necessarie per le sostenere imprese che creano vera economia e vero lavoro. Chiediamo innanzitutto il pagamento dei contributi dovuti da anni alle imprese che hanno assunto dipendenti con contratto di formazione-lavoro. Si tratta – conclude Cascone – di un provvedimento indispensabile ad evitare un fiume di decreti esecutivi che altrimenti arriverebbero sulla base delle sentenze già emesse dalla Cassazione e dalla Corte di Giustizia Europea”.


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