PALERMO – Arriva la nuova ordinanza sulla movida. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha infatti firmato una nuova ordinanza che stabilisce, fino al 31 dicembre, lo stop alla musica a mezzanotte e all’una il venerdì, il sabato e i prefestivi.
Un provvedimento necessario visto che, come certificato dalla Polizia municipale, le lamentele dei cittadini dal primo settembre a oggi sono state continue, mentre gli effetti della vecchia ordinanza epositivi. E così Orlando e Marano hanno deciso di prorogare, in attesa che il consiglio comunale approvi il regolamento fermo in Aula da mesi. Uno stallo dovuto anche al fatto che il Comune ha “scoperto” di avere un piano di zonizzazione, commissionato nella scorsa consilitatura a un professionista per 110mila euro, ma che non è mai stato approvato e ora va aggiornato (con altri 40mila euro). Solo dopo si potrà procedere al via libera al regolamento.
L’ordinanza, sulla falsa riga della precedente, prevede anche il tetto dei 70 decibel all’esterno fino alle 22 e dei 60 dalle 22 in poi, il divieto di vendita di bibite da asporto (fatto salvo il domicilio) in vetro o lattina dopo le 24. Unica deroga prevista il 31 dicembre: si potrà tenere la musica alta fino alle tre del mattino. I gestori dei pubblici esercizi dovranno assicurare la pulizia delle proprie aree, non collocare distributori automatici alla spina all’esterno e pubblicizzare offerte speciali sugli alcolici dopo le 22. Il provvedimento riguarda anche le discoteche, nonostante le proteste degli scorsi mesi.
L’ordinanza valida fino al prossimo 31 dicembre “serve – dicono il sindaco Orlano e l’assessore alle Attività produttive, Giovanna Marano – a garantire la vivibilità dei residenti in quei quartieri dov’è maggiore la concentrazione di locali aperti nelle ore notturne, coniugandola con il rispetto dei diritti degli operatori economici. In attesa dell’approvazione del regolamento da parte del consiglio comunale, abbiamo ritenuto responsabile intervenire sulla materia costatato l’attuale stato di invivibilità nei centri residenziali della città e nelle zone costiere”.
LE REAZIONI
“La nuova ordinanza, firmata dal sindaco Leoluca Orlando, era auspicabile perché la mancanza di regole favorisce solo l’illegalità. Adesso però il consiglio comunale faccia in fretta ad approvare il regolamento, tenendo presente che il problema è la musica alta che crea criticità di difficile gestione e disagi per residenti e commercianti, la cui convivenza rischia di diventare insostenibile. Bisognerebbe anche fare una distinzione tra il centro città e le zone balneari, pensando a orari diversi: se Sala delle Lapidi adottasse una soluzione del genere, noi non saremmo contrari”. Lo dice Mario Attinasi, presidente di Confesercenti Palermo, a proposito della nuova ordinanza sulla movida firmata dal sindaco Leoluca Orlando.
“Avrei preferito che il consiglio comunale riuscisse ad approvare in tempo il regolamento – dice Paolo Caracausi (Idv), presidente della commissione Attività produttive – visto che si tratta di uno degli atti di competenza dell’Aula. Bene ha fatto il primo cittadino, ma dal momento che la mancanza di un piano di zonizzazione è un ostacolo, secondo alcuni, all’approvazione del regolamento, è necessario porvi rimedio: l’assessore competente al più presto invii gli atti necessari per l’approvazione del piano di zonizzazione e subito dopo procederemo a regolamentare la ‘movida’, il che è necessario per rispondere alle esigenze di cittadini, residenti, commercianti e giovani”.
“L’ordinanza – dice Giulio Tantillo, capogruppo di Forza Italia – è una fuga in avanti. Mentre i consiglieri si confrontavano per portare in aula un regolamento condiviso e rimodulato, il sindaco emette un’ordinanza che non tiene conto del lavoro che stavano svolgendo i consiglieri. L’ordinanza andava fatta con la condivisione del consiglio comunale che poteva votare un ordine del giorno dopo i chiarimenti sull’iter delle autorizzazioni. In questo momento regna una grande confusione e l’ordinanza non fa chiarezza, ma svia il problema senza risolverlo. Il regolamento così proposto non può essere votato, perché non tiene conto che la città non ha un piano di zonizzazione e non sono stati chiariti i numerosi dubbi di natura normativa emersi alla prima e penso ultima riunione”.
“Apprezziamo il gesto del sindaco Leoluca Orlando che ha firmato l’ordinanza sulla movida in attesa dell’approvazione del regolamento da parte del consiglio comunale, ma sarebbe necessario che il documento prendesse in considerazione anche le discoteche, attualmente penalizzate. Sottoporle allo stesso regolamento che vale per i pub vuol dire infatti danneggiarle e non tutelare questo tipo di attività. Tra l’altro sarebbe anche giusto distinguere le zone balneari da quelle del centro città”. A dichiararlo in merito alla nuova ordinanza sulla movida è Nunzio Reina, presidente di Confartigianato Palermo.
“L’emanazione di questa ordinanza rappresenta l’ennesima entrata a gamba tesa, in un momento in cui ad opera del consiglio comunale è in atto uno studio approfondito e una mediazione politica per addivenire all’approvazione del miglior regolamento possibile, che tenga conto anche dei rilievi mossi dalla polizia municipale, quali l’opportunità di differenziare gli orari di sospensione della musica in base agli ambiti territoriali. In un momento di crisi così forte, tentare di risolvere i problemi a colpi di ordinanze è assurdo”. Così Andrea Mineo, consigliere comunale di Forza Italia.
“Passano gli anni ma i problemi restano sempre gli stessi. E non si trova mai una soluzione che rispetti i diritti di tutti i cittadini”. Lo afferma in una nota il consigliere della VII Circoscrizione Eduardo De Filippis (FareCittà), in merito alla decisione di introdurre una nuova ordinanza sindacale sulla cosiddetta movida. “Prima di emettere un ordinanza non condivisa dalla maggior parte dei cittadini – spiega De Filippis – bisognerebbe discutere del piano di zoonizzazione acustica, fin qui soltanto annunciata ma mai presa realmente in considerazione. Inoltre non capisco perchè nel documento non si tenga conto della differenza tra pub e discoteche, e a loro volta tra locali in regola e abusivi”. “E’ inconcepibile – conclude – che tutti i locali della città paghino la scelleratezza della gestione, fuori controllo da anni, del centro storico”.