PALERMO – Il campanello d’allarme per il governo è già suonato e così sono scattate le contromisure. L’obiettivo è comune, blindare la Finanziaria e portare il percorso a termine prima del 28 dicembre, le strade però sono almeno due e al momento non ci sarebbe l’intesa su quale sentieri intraprendere.
Finanziaria, ore di riflessione nel centrodestra
Il ko della maggioranza su un emendamento governativo al bilancio, che ha provocato forti tensioni all’interno dello stesso governo, ha imposto il ‘fermi tutti’ nel centrodestra per cercare di capire come andare avanti nell’esame della legge di stabilità.
Le due strade del maxi-emendamento
In ballo c’è il maxi-emendamento governativo, con le misure rimaste nel cassetto come quella sul sostegno ai consumi. Il documento, che per molti rappresenta la ‘vera Finanziaria’, ha due possibilità di fronte: viaggiare in maniera autonoma o integrarsi con le proposte parlamentari che vanno a finanziare le piccole misure sul territorio.
Finanziaria, unico maxi o la soluzione a 2
Il governo sembra orientato alla prima ipotesi ma la riflessione nel centrodestra, anche alla luce del ko di mercoledì sui fondi per il cerimoniale della presidenza della Regione, è avviata. Il timore che i franchi tiratori possano entrare in azione nuovamente, facendo cadere questa volta una parte importante della legge di stabilità, ha indotto ad una riflessione: integrare le misure del governo con quelle dei deputati, che hanno a disposizione meno di 80 milioni di euro, in un unico maxi-emendamento e blindare così il testo.
Le opposizioni, intanto, restano alla finestra. Cinquestelle e Partito democratico hanno chiesto di conoscere in anticipo il ‘maxi-gov’ per potere fare le loro valutazioni. Possibile che chiedano anche di stralciare le proprie proposte da quelle del centrodestra, e a quel punto gli emendamenti in campo potrebbero essere tre. La partita a scacchi di Sala d’Ercole è appena iniziata.