Il giornalismo che non muore - Live Sicilia

Il giornalismo che non muore

Pietrangelo Buttafuoco

La storia professionale di Francesco Foresta è nell’aver saputo portare avanti questa Sicilia dove il giornalismo non muore. Il ricordo di Pietrangelo Buttafuoco, giornalista, scrittore, autore di 'Buttanissima Sicilia'.

Il ricordo di Pietrangelo Buttafuoco
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2 min di lettura

Dove ci siamo visti l’ultima volta è lo stesso posto della prima volta. A Mondello. In un certo senso eravamo compagni di scuola perché a farci incontrare – io già andato via, lui a Palermo, nella sua città – era stato il maestro suo e mio: Peppino Sottile. Restai rapito dalla sua storia professionale. Mettendosi alle spalle lo stipendio e il posto sicuro – un ruolo di primo piano al “Giornale di Sicilia”, il quotidiano storico – aveva da poco fondato “I Love Sicilia”. Con un mensile patinato – glamour e zuppo di pubblicità, dove in ogni pagina sfornava una ghiottoneria – aveva costruito una strada tutta sua per i siciliani che vi accorrevano come al cassaro per imparare, con la modernità, il gusto della vita. Portandosi avanti, aveva lasciato tutti dietro.

Quel marchio, poi – imitato più che La Settimana Enigmistica – è diventato tante cose. Ha figliato altre esperienze editoriali, altre testate, tanti libri, molte iniziative, quindi spazi di libertà, un’ampia circolazione delle idee, perfino gadget e, infine – afferrando al collo dello Spirito del Tempo, il momento giusto – il sito che state leggendo adesso: Livesicilia.

L’ultima volta che ci siamo visti, prima di spostarci da Mondello a Villa Filippina, nel tragitto in macchina, mi spiegò la sostanza di un mestiere. E’ quello della scrittura – quello, dunque, dell’informazione; quello della critica e della formazione delle opinioni – che non avendo più edicole per strada, né strilloni, ha però nei computer, negli smartphone e negli i-pad una moltiplicazione caleidoscopica di un fatto nudo e crudo. E cioè che se i giornali sono morti, il giornalismo invece no. E “Livesicilia”, la sua formidabile creatura – quella che leggete, guardate e ascoltate ogni giorno, più volte al giorno – è ormai il giornalismo dei siciliani.

Lui era alla guida. E Peppino Sottile – mastro e maestro – stava accanto a lui. Io, seduto dietro. Ad ascoltarlo. Ad ascoltarli. Come quando si sta dietro la lavagna dopo una figuraccia (dopo essere stato scoperto impreparato), sentendoli parlare tra di loro, riflettendo sulla lezione, capii quello che a maggior ragione comprendo oggi. E la storia professionale di Francesco Foresta, nel vigore del suo sorriso tutto masculo e spavaldo, è nell’aver saputo portare avanti tutta questa Sicilia dove il giornalismo – il suo, quello che vi informa, quello che vi fa dire: “L’ho visto su Livesicilia, l’ho letto su Livesicilia, l’ho sentito su Livesicilia” – non muore. E fa scuola.


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