PALERMO – Parte il servizio di dialisi domiciliare all’Azienda ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello. Su input della Direzione strategica aziendale con il Direttore generale Gervasio Venuti e il Direttore sanitario Giovanni Bavetta, l’Unità operativa di Nefrologia del Cervello, diretta dal dr. Enzo Massimo Farinella, Direttore del Dipartimento di Medicina, ha avviato da pochi giorni, su iniziativa del dr. Angelo Ferrantelli, coordinatore dell’Unità, questa nuova opportunità di scelta terapeutica per i pazienti con insufficienza renale cronica.
Villa Sofia-Cervello entra quindi nel novero dei pochi centri che in Sicilia assicurano il servizio. Questo grazie alla nascita di un team multidisciplinare che oltre alla Nefrologia si avvale della Chirurgia del Cervello e del laboratorio di analisi oltre che del servizio sociale aziendale, considerato che si è attivato un percorso di continuità assistenziale. La terapia domiciliare adottata è la dialisi peritoneale che tramite un catetere permanente in addome, utilizzando come membrana dializzante il peritoneo, provvede ad uno scambio continuo di liquidi che depura il sangue dalle tossine.
Questo procedimento avviene molto spesso con il supporto di una piccola apparecchiatura portatile che, collegata al paziente, agisce durante la notte mentre questi riposa. La dialisi peritoneale consente al paziente la massima libertà di azione durante il giorno con evidenti benefici sulla vita sociale, di relazione, sull’attività lavorativa e per gli spostamenti, anche nel caso di ferie con la possibilità di portare l’apparecchiatura con sé anche nei luoghi di vacanza. Questa metodica, oltre a garantire una elevata qualità di vita al paziente dializzato, garantisce anche un’ottima depurazione del sangue, più graduale e fisiologica, perché continua per tutto l’arco della giornata e con il vantaggio di non compromettere l’apparato vascolare dato che non necessita di circolazione extracorporea del sangue. I pazienti sono garantiti da un’assistenza diretta, h24, che fa capo direttamente all’Unità operativa di Nefrologia, senza dovere passare dal pronto soccorso.
In Sicilia su 4600 pazienti dializzati, solo il 5% è in trattamento domiciliare contro una media nazionale del 10%, con punte, in regioni diversamente organizzate, che raggiungono risultati ancora più virtuosi. “Devo ringraziare la Direzione strategica e il Direttore dell’Unità operativa – sottolinea il dr. Ferrantelli – che hanno ritenuto necessario subito dopo il mio arrivo offrire questa opzione terapeutica al paziente con insufficienza renale cronica, tenendo conto in primo luogo dei benefici per il paziente e cogliendo i numerosi provvedimenti sia a livello ministeriale che di assessorato alla salute, che orientano verso la deospedalizzazione, soprattutto in riferimento alle malattie croniche, all’interno delle quali l’insufficienza renale occupa una posizione di rilievo. Proprio a sostegno della deospedalizzazione la Regione Sicilia ha anche provveduto ad erogare un contributo economico a tutti i pazienti che effettuano la terapia sostitutiva renale a domicilio”.