Manovrina, guerra sulle prebende | Caos nel Pd: “Bocciamo la legge” - Live Sicilia

Manovrina, guerra sulle prebende | Caos nel Pd: “Bocciamo la legge”

Polemiche sullo stralcio di molti contributi nell'assestamento. Maggioranza subito ko.

PALERMO – “Con tutti questi cambiacasacca, può succedere che i tecnici si sbaglino”. Il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone sbotta. In quel momento, il deputato Giovanni Di Giacinto stava lamentando un errore del cronometro che conteggiava la lunghezza degli interventi, contingentati: al deputato del Psi avevano attribuito anche i minuti di colleghi che non facevano parte dello stesso gruppo. “Ma non si fa in tempo a tenere il conto di tutti i cambiamenti di casacca” ha fatto intendere Ardizzone.

Un clima a tratti irreale, quello di Sala d’Ercole, oggi. È iniziato l’esame dell’assestamento di bilancio, tra polemiche furiose. Che hanno portato persino alcuni esponenti del Partito democratico a minacciare: “Non votiamo questa legge”.

La maggioranza di Crocetta non c’è. Ma non è una novità. Oggi, così, si è andati avanti piano, con l’approvazione dei primi articoli. E anche con la prima caduta del governo: bocciato l’articolo che prevedeva il pagamento dell’Iva relativa a un contratto tra la Regione e Trenitalia. Alla prima votazione, maggioranza a picco.

Ma bisogna far presto. Anche perché adesso i tempi sono strettissimi a causa delle assenze reiterate dei deputati alleati del governo, nei giorni della visita del premier Renzi a Palermo. Assenze di massa che potrebbero ripetersi, visto che è stato annunciato il ritorno del presidente del Consiglio, a Palermo, venerdì 2 dicembre.

Ma la guerra, in un disegno di legge che nasceva per garantire i contributi ad alcuni settori-chiave come le Province, i precari e i Comuni , e che si è tramutato in una mini-finanziaria, è tutta su quelle che qualcuno ha definito znche in aula “marchette”. Contributi a pioggia che Livesicilia ha descritto qualche giorno fa, più che dimezzati dall’intervento del presidente Ardizzone che li ha giudicati inammissibili.

A dar fuoco alle polveri, il deputato Pd di Enna Mario Alloro, particolarmente infastidito dal taglio ai finanziamenti destinati alla Kore di Enna e soprattutto all’Autodromo di Pergusa. Durissimo poi l’intervento della parlamentare catanese Valeria Sudano: “Ho sentito dire che il Sì al referendum rischia di portarci verso una deriva autoritaria. Ma la deriva autoritaria è semmai dentro questo Palazzo. Ci troviamo oggi a ratificare quanto deciso in giunta, e viene ignorato il lavoro fatto in commissione bilancio. Questa – ha aggiunto Sudano – è la fine della politica. In questa manovra non ci sono state né prebende né regali. Non è facendo così che la presidenza dell’Ars si salva: questo discredito sui deputati non fa bene a nessuno. Lo stralcio rischia ad esempio di mandare in dissesto la partecipata del Comune di Catania che si occupa di trasporti. Io non voterò una legge che comporti un danno del genere. Io sono pronta a non votare questo assestamento”. Il “collega” dem Panepinto ha provato a spegnere l’incendio: ““Noi del Pd non possiamo non approvare questa manovra. Ma serve una verifica e una coralità”.

E così, più che l’opposizione, è proprio la maggioranza a opporsi al disegno di legge. Una contraddizione sottolineata in Aula dal deputato di Forza Italia Giuseppe Milazzo: “Per tre settimane – ha detto rivolgendosi ai colleghi di maggioranza – siete andati in giro col vostro presidente del Consiglio. Il parlamento da tre settimane non ha fatto un tubo. Ora avete fretta. E così, è stata stralciata ad esempio la norma sul bacino unico delle partecipate e adesso per colpa vostra non c’è più tempo per trattare questa norma. Per colpa vostra, questi lavoratori non avranno una risposta. E lo stesso vale per la Kore di Enna. Prebende? Vorrei ricordare che durante l’approvazione di questi articoli era presente l’assessore all’Economia Alessandro Baccei”.

“Non si capisce perché – l’affondo del capogruppo della Lista Musumeci Santi Formica – ci sono marchette di serie A e marchette di serie B. Perché non sono state stralciate le marchette del governo, circa 30, presenti nell’articolo 12? A questo punto venga stralciato tutto tranne gli articoli per Comuni, Province e disabili”. Per il deputato Udc Totò Lentini non bisogna “buttare il bambino con l’acqua sporca. Ci sono interventi necessari e utili per la società”, mentre per il deputato Ncd Pietro Alongi: “Ci sono categorie che nessuno difende. È il caso dei disabili psichici che vengono dagli ex manicomi”. Insomma, non solo la protesta è su quei finanziamenti “scomparsi”, ma anche su eventuali nuove introduzioni nella lunga lista dei contributi. “Ma questa – dice il capogruppo del Pds-Mpa, Roberto Di Mauro – è tutta una guerra interna alla maggioranza. Quei contributi andavano tagliati tutti, o nessuno”. Contrario ai tagli anche il capogruppo del Misto Mimmo Fazio, mentre per il grillino Cappello “siamo di fronte all’ennesimo disastro: questo – ha detto -è un testo ambiguo: non si capisce dove finisce un assestamento di bilancio e dove inizia una vera e propria finanziaria. È un disegno di legge irricevibile”. Un disegno di legge, tanto per cambiare, già in salita.


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