PALERMO – Antonio Ingroia non è più l’avvocato di Rosario Basile. L’ex pm ha rinunciato al mandato. Quali siano i motivi della scelta non è dato sapere. Di certo lascia il più “mediatico” dei legali del collegio difensivo, ora composto da Nino Caleca e Fabio Lattanzi, assieme a Francesca Russo e Roberto Mangano.
“Mediatico” perché Ingroia in questi mesi ha fatto spesso ricorso ai comunicati stampa anche per lanciare bordate contro gli ex colleghi che hanno messo sotto inchiesta il patron di Ksm. L’ultima nota è quella spedita quando la Cassazione ha confermato che per la sola ipotesi di istigazione alla corruzione di un carabiniere l’imprenditore non poteva essere raggiunto da misura cautelare. L’accusa, però, resta in piedi così come tutte le altre – minaccia, falso e violenza – contestate dal pubblico ministero Siro De Flammineis che ha chiuso le indagini e sta per chiedere il rinvio a giudizi. Basile avrebbe preso di mira una dipendente dalla quale ha avuto un figlio che non avrebbe voluto riconoscere. Il Tribunale civile, pochi giorni fa, ha stabilito che è lui il padre.
Subito dopo la decisione della Cassazione Ingroia parlò di “primo riconoscimento della totale innocenza di Rosario Basile” e invitata la Procura, “di fronte ad una pronuncia così chiara e netta”, a tornare “sui suoi passi, chiedendo scusa a Rosario Basile”. Parole durissime messe per iscritto dall’ormai ex difensore che ha comunicato al pm e al giudice la sua rinuncia al mandato. Dovrebbe essere il segnale di un cambiamento di strategia difensiva, affidata ora ad avvocati che mai hanno fatto ricorso ai comunicati stampa. Ingroia esce dal collegio difensivo di Basile dopo che in passato aveva difeso alcune aziende satellite del gruppo. L’ex pm antimafia ha fatto anche parte del cosiddetto Organismo indipendente di valutazione dell’Ivri, un istituto di vigilanza a cui la Ksm fa capo e che all’epoca era presieduto da Basile, dimessosi da tutte le cariche quando è finito sotto inchiesta.
La nota dell’avvocato Ingroia
“In ordine a talune notizie di stampa diffuse oggi, tengo a precisare che le ragioni della mia rinuncia alla difesa di Rosario Basile sono esclusivamente legate alla fase processuale che fra breve avrà inizio dopo la conclusione delle indagini preliminari, e ciò perché non posso assicurare, fra i miei tanti impegni istituzionali e professionali in tutta Italia, la necessaria presenza costante alle udienze di questo processo. In tal modo Basile – sulla cui estraneità alle accuse, del tutto infondate, che gli sono state mosse, oggi come prima non ho alcun dubbio – verrà rappresentato da colleghi che potranno seguire più da vicino le prossime fasi del processo, in particolare l’avvocato Francesca Russo, che da tempo ormai collabora in modo continuativo con il mio studio legale. Del resto, nel lasciare l’incarico affidatomi, mi preme rammentare che la recente pronuncia della Cassazione, che ha autorevolmente riconosciuto infondata la gravissima accusa di corruzione contestata a Basile, costituisce un primo importante risultato della attività difensiva di Basile, in quanto inoppugnabile riconoscimento della sua innocenza che non potrà essere ignorato dalla magistratura palermitana”.